Premierato, Pd, M5s e Azione contrari alla riforma: “È pasticciata e pericolosa”, Iv non chiude: “Leggiamo prima il testo”
L’opposizione critica il ddl Casellati e parla di “pasticcio”, mentre il partito di Renzi si riserva di avere tra le mani il testo della riforma costituzionale
La reazione dell’opposizione alla riforma costituzionale, il cosiddetto premierato, era piuttosto scontata. Pd, M5s e Azione si sono detti contrari al ddl Casellati approvato in Cdm. Se per il premier Giorgia Meloni è “la madre di tutte le riforme”, per il segretario dei dem, Elly Schlein, “è pasticciata e pericolosa”. Dalla sponda di Italia Viva, invece, non arriva la chiusura: il partito di Matteo Renzi, favorevole all’elezione diretta del presidente del Consiglio, si è riservato di leggere prima il testo.
Premierato, Pd, M5s e Azione: “Riforma pasticciata”
“È una riforma pasticciata e pericolosa, perché indebolisce nuovamente il Parlamento, è una riforma che limita le prerogative del presidente della Repubblica e che smantella la forma parlamentare”, ha incalzato Schlein.
Per l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, presidente del Comitato di garanzia del Movimento 5 stelle, “il premierato meloniano è una riforma pasticciata e approssimativa. Una scelta che non favorirà la governabilità ma accentuerà gli squilibri del sistema”.
Critico anche il leader di Azione, Carlo Calenda: “Il governo ha approvato una riforma in Cdm che potremmo chiamare l’Italierato. Non è un cancellierato (che avremmo approvato), non è un premierato, non è presidenzialismo o semi-presidenzialismo. È una nostra invenzione mai fino ad ora sperimentata nel mondo”.
Italia Viva non chiude: “Aspettiamo di leggere i testi”
Più cauta la posizione di Italia Viva, che parla di “pasticci” ma dice anche di voler aspettare a “leggere i testi”. La senatrice di Iv, Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito, ha ricordato come per lo schieramento di Renzi siano “importanti due obiettivi: la stabilità e il ripristino del rapporto fiduciario tra elettori e istituzioni. Se la proposta del Consiglio dei ministri sarà coerente con questa impostazione, ci saremo e affronteremo la discussione con la serietà di una forza politica che ha come primo interesse il rafforzamento delle istituzioni”.
È stato lo stesso Renzi, nei giorni scorsi, a sottolineare che “se il presidente del Consiglio viene eletto dai cittadini è evidente che ha più poteri di prima, ma è quello che serve all’Italia. È quello di cui ha bisogno il Paese, è il sindaco d’Italia”.