Calenda-Renzi, lotta per il centro: dopo il fallimento del Terzo polo (7,8% alle politiche 2022) ognuno va per la sua strada
La bagarre tra i leader di Azione e Italia Viva potrebbe portare alla nascita di due nuovi partiti. In quel caso sarebbe centro contro centro
C’eravamo tanto candidati. Insieme, sotto un’unica sigla: quella del Terzo polo. Obiettivo: raggruppare gli elettori di centro e arrivare al 10%. Fallito. Azione e Italia Viva, alle politiche del 2022, si sono fermati al 7,8%. La delusione si è tramutata in una serie di accuse politiche e frecciatine reciproche tra i due leader della coalizione, Carlo Calenda e Matteo Renzi, preludio della rottura tra l’ex ministro e l’ex premier. Entrambi, ora, studiano una nuova creatura. Di dove? Naturale: di centro. È l’eterna lotta per l’eredità di quella che un tempo fu la Democrazia cristiana per fronteggiare il bipolarismo destra-sinistra. Ma che da allora non attecchisce sugli elettori.
Renzi: “Calenda smentisce se stesso”. Calenda: “Renzi ha preso in giro gli elettori”
Calenda e Renzi ci hanno provato sotto un simbolo condiviso. Non ha funzionato. E allora, bagarre. Renzi: “A forza di cambiare idea Calenda smentisce anche se stesso”. Calenda: “Renzi ha preso in giro gli elettori promettendo che avrebbe fatto un passo indietro e favorito la nascita di un grande partito liberal-democratico. E invece una volta rientrato in Parlamento ha fatto saltare tutto per tenersi le mani libere e provare a entrare nel governo”. Renzi: “Calenda fa tutto da solo. Ad agosto dello scorso anno ruppe con Letta e Bonino, quest’anno ha rotto con noi, chissà con chi litigherà nell’agosto 2024”. Calenda: “Non sono caduto nella fregatura di Renzi e Boschi sul finto partito unico”. “Ha ancora senso che Azione e Italia Viva continuino a stare insieme?”, si è chiesto Roberto Giachetti, da sempre vicino a Renzi. La risposta, evidentemente, è no. E la parola fine, con ogni probabilità, verrà scritta il 9 settembre, quando Italia Viva potrebbe sancire il divorzio definitivo da Azione.
Ognuno per la sua strada e col proprio (nuovo) partito
Ognuno per la sua strada, quindi. E ognuno col suo nuovo partito. L’idea di Renzi è fondare un contenitore chiamato Centro con l’obiettivo di dimostrare la sua distanza tanto dalla destra che “governa male” quanto dalla sinistra del campo largo. Quella di Calenda è costituire un grande fronte repubblicano che si ispiri ai valori della Costituzione”. Centro contro centro, dunque. E Calenda contro Renzi.