Servizi segreti, “serve più efficienza, superare tradizionali distinzioni”, Mantovano conferma la riforma, anticipata in esclusiva dal GdI

Il sottosegretario si esprime in merito alla nuova riforma sul palco del meeting di Rimini. Il nuovo assetto vuole unificare l’intelligence sotto un’unica struttura, con il coordinamento del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza

Il governo è pronto ad una riforma sui servizi segreti, come già anticipato in esclusiva dal Giornale d'Italia. A darne conferma è il sottosegretario Alfredo Mantovano che al meeting di Rimini, rispondendo se il problema sia l'unificazione delle agenzie di intelligence interno ed esterno sotto un'unica struttura, replica: "Il problema non è questo ma la funzionalità". L'ultima legge che ha disciplinato il settore dei servizi "risale al 2007, in 16 anni è cambiato il mondo. Due elementi di grossa novità sono l'incremento dell'attività dettato dalla realtà dell'intelligence finanziaria e la cyber che sono due elementi strettamente correlati".

Servizi segreti, “serve più efficienza, superare tradizionali distinzioni”, Mantovano conferma riforma come anticipato dal GdI

Mantovano, sul palco del Meeting di Rimini ha ricordato che due anni fa il governo Draghi ha istituito l'Acn, l'Autorità nazionale per la cybersicurezza. "Tutto può essere migliorato, questo tipo di attività ha contemporaneamente un fronte difensivo, si pensi alla golden power e uno offensivo. Dal comparto - spiega Mantovano - viene fuori l'esigenza di essere più efficiente, di evitare sovrapposizioni, di rendere il comparto più funzionale rispetto alle esigenze della sicurezza nazionale che sono esigenze sempre più sofisticate e varie".

L'ultima riforma sui servizi segreti risale al 2007, come ha sottolineato il sottosegretario. In quell'anno ed in quell'occasione, si intervenne per riformare la struttura e l'organizzazione dei servizi segreti italiani e del segreto di Stato in Italia. Adesso le cose per Giorgia Meloni non si mettono bene, e quando le cose vanno male il primo atto degli esecutivi è quello di mettere mano ai servizi segreti, come se da questi dipendessero le sorti del paese (poco probabile ) o quantomeno quelle del governo (molto probabile). 

Come già spiegato, la riforma è cara proprio al braccio destro di Meloni Mantovano, e prevederebbe una mini ristrutturazione organizzativa (leggasi accorpamento) dei servizi segreti tricolore in attesa di una nuova legge che renda obsoleta l'attuale distinzione tra Aisi e Aise. Il nuovo assetto vuole unificare l’intelligence sotto un’unica struttura, con il coordinamento del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.