03 Agosto 2023
Camera dei deputati (foto LaPresse)
Ok unanime della Camera, 281 voti a favore e nessuno contro alla proposta di legge sull'oblio oncologico, che tutela le persone che sono state affette da malattie oncologiche, da più di dieci anni. Una svolta che è stata salutata con un fragoroso applauso a Montecitorio, mentre il testo per diventare legge attende di passare adesso anche al Senato. Questo introduce un "diritto all'oblio" affinché chi è guarito dal cancro possa avere gli stessi diritti in condizione di uguaglianza rispetto al resto della popolazione.
La prima firmataria del testo, Maria Elena Boschi, commenta: "Questa legge per ciascuno di noi ha un nome e un volto". La proposta di legge ha trovato unanimità in tutte le forze politiche e riconosce “il diritto delle persone che sono state affette da patologia oncologica a non subire discriminazioni nell'accesso all'adozione di minori e ai servizi bancari e assicurativi". Una proposta sottoscritta da politici appartenenti a forze politiche trasversali, dal Pd a Forza Italia e Lega, che aveva come obiettivo la decadenza dell'obbligo di dichiarare di avere avuto un cancro.
"Oggi si conclude una prima importante tappa di un lavoro che viene da lontano, condiviso dentro e fuori dal Parlamento, che serve a dare una risposta concreta per la vita delle persone”, continua Boschi. "Oltre un milione di persone che sono guarite da una malattia oncologica per la scienza, eppure hanno un trattamento diverso quando devono chiedere un mutuo per comprare casa, un prestito per acquistare un’auto o addirittura se vogliono essere padre e madre chiedendo l’adozione di un bambino".
Anche Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) considera l'ok di oggi, "il primo passo fondamentale per la tutela di oltre un milione di persone in Italia, che hanno superato il tumore, ma continuano a essere considerate malate dalla società, con discriminazioni nell'accesso a servizi come la stipula di assicurazioni e di mutui, difficoltà nei processi di adozione e di assunzione sul lavoro".
Il diritto all'oblio oncologico consente ad una persona guarita da un tumore di non rivelare e comunicare informazioni sul proprio passato sanitario e vieta a datore di lavoro, banca, assicurazioni e tribunali, di indagare sulla sfera privata del soggetto per non subire alcun tipo di discriminazioni rispetto a chi un tumore non l'ha mai avuto
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