30 Luglio 2023
Fonte provita
Ogni tanto una buona notizia. Si procede speditamente verso l'approvazione della legge che prevede la classificazione della maternità surrogata come reato universale. Una buona notizia davvero, perché finalmente si acquista coscienza di cosa realmente sia la maternità surrogata: il primo passaggio per sdoganare la pratica oscena dell'utero in affitto, vertice supremo della mercificazione capitalistica. Ancora una volta ci troviamo al cospetto di scene di ordinaria alienazione, mediante le quali si vorrebbe trasformare in diritto universale un capriccio di consumo per ceti abbienti, che tanta libertà pretendono di avere quanta sono in grado di comprarne. Ma questa volta pare che ci sarà una battuta d'arresto per la marcia mortifera dell'arcobaleno. Come ho cercato di chiarire nel mio studio "Il nuovo ordine erotico", l'utero in affitto rappresenta l'apice della reificazione, poiché trasforma il nascituro in merce on demand e la donna in magazzino aziendale disponibile per i processi di produzione della vita capitalisticamente determinata. Si tratta altresì dell'apice del classismo, secondo il classico inganno della cosiddetta libertà liberale: nessuno ti costringerà ad affittare il tuo utero, e tuttavia sarai condannata a farlo per via della condizione economica in cui ti trovi. Il fatto che venga ora possibilmente dichiarata reato universale la maternità surrogata è quindi una piccola conquista da non trascurare. Ed è la prova del fatto che il capitalismo si prende quel che gli lasciamo prendere e si ferma ove incontri resistenza da parte della società civile.
Di Diego Fusaro.
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