04 Luglio 2023
Twitter: @tempoweb
Una proposta di legge sul salario minimo è stata depositata oggi alla Camera dei deputati, suscitando grande attenzione nel panorama politico italiano. Firmata da tutte le opposizioni, ad eccezione di Italia Viva, il testo ha l'obiettivo di introdurre un salario minimo di 9 euro l'ora, al fine di garantire un sostegno economico ai lavoratori meno tutelati. La proposta di legge unitaria è stata firmata dagli esponenti di M5S, SI, Azione, Pd, Europa verde e +Europa, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari.
Negli ultimi giorni, sia l'ex premier Giuseppe Conte che Elly Schlein, esponente del Pd, hanno criticato duramente le politiche del governo nei confronti delle fasce più deboli della popolazione. L'adozione di un salario minimo è stata considerata un passo fondamentale per garantire una maggiore equità e dignità ai lavoratori. Posizione però non condivisa da Meloni e il suo partito Fratelli d'Italia.
Il testo della proposta di legge, composto da 8 articoli, individua come data limite per l'attuazione della direttiva europea sul salario minimo il 15 novembre 2024. Si prevede che questa scadenza consenta ai contratti collettivi di adeguarsi alla legge proposta e al Tem (Trattamento economico minimo) stabilito inizialmente a 9 euro all'ora.
"Giornata importante", ha commentato l'ex premier Giuseppe Conte, sottolineando l'importanza della proposta e la condivisione di tutte le forze di opposizione, ad eccezione di Italia Viva. Ha poi rivolto un appello a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, affinché smetta di opporsi al salario minimo e non dimentichi coloro che si trovano in una situazione svantaggiata, con stipendi insufficienti per soddisfare anche i bisogni più essenziali.
Tuttavia, sul tema del salario minimo emergono posizioni divergenti. Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha sottolineato che la direttiva europea si riferisce a un compenso lordo di 9 euro e non rappresenta un argomento di rilevanza per i contratti in vigore nel settore industriale italiano, che superano tale cifra.
Anche i sindacati si dividono sull'argomento. Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha espresso contrarietà all'indicazione di una soglia minima di compensazione per legge, evidenziando i rischi di elusione contrattuale, la compressione dei salari medi e l'aumento del lavoro nero. Al contrario, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha sottolineato che il salario minimo è uno strumento necessario, ma non risolutivo da solo. Sottolinea la necessità di aumentare i salari, rinnovare i contratti nazionali e investire per migliorare strutturalmente i livelli salariali nel settore pubblico e privato.
I parlamentari del M5S hanno lanciato un appello al governo, chiedendo di prendere in considerazione la proposta di legge. Sottolineano l'importanza della contrattazione collettiva sana, a scapito di quella pirata, e ribadiscono la necessità che nessun lavoratore guadagni meno di 9 euro lordi all'ora. Hanno evidenziato l'appoggio di importanti sigle sindacali, che hanno compreso l'impatto positivo che questa misura potrebbe avere su oltre 4 milioni di persone, soprattutto giovani e donne. Il problema però di un salario minimo in Italia, è che si costruisce a scapito delle aziende e delle imprese, costrette a pagare le tasse già alte per ogni dipendente. Un problema già sottolineato dai partiti di destra e centrodestra, come quello della premier Meloni. Fissare una quota minima per il salario significa implicitamente non prendere in considerazione la produttività di ogni impresa che potrebbe essere ben al disotto dei limiti imposti dalla nuova legge. Un raggio molto vasto sul quale, come diceva anche Meloni in passato, lo Stato non può imporre una legge come quella proposta dai partiti di sinistra di Schlein e Conte.
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