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Berlusconi, da Marina a Luigi. Le storie (diverse) dei cinque figli del Cavaliere

Eleonora, la più schiva. Luigi, il mago della finanza. La primogenita è la più vicina al Cavaliere. Barbara e il suo passato nel Milan. Pier Silvio e il suo ringraziamento ai dipendenti Mediaset

16 Giugno 2023

Berlusconi, da Marina a Luigi. Le storie (diverse) dei cinque figli del Cavaliere

Fonte: imagoeconomica

Tutti insieme nella villa di Arcore e poi di fronte al feretro del padre. Sono molto diversi tra loro i cinque figli di Silvio Berlusconi, ma hanno sempre cercato di dare (almeno all'esterno) un'immagine di unità.

Marina Berlusconi


«È un martello pneumatico». Alla definizione di Fedele Confalonieri, che risale all’epoca in cui per la prima volta aveva fatto ingresso al trentaseiesimo posto nella classifica delle donne più potenti del pianeta compilata da Forbes (era il 2004, il ranking era guidato da Condoleezza Rice), Marina Berlusconi è ancora affezionata. 

Se non esistono in natura figli prediletti, ma figli più simili ai genitori sì, ecco, la primogenita è senz’altro la più vicina al Cavaliere. Non certo per l’indole - una barzelletta, oltre che non raccontarla, sua sponte non l’avrebbe neanche mai ascoltata - quanto per quel mix di tenacia e dedizione che fin da ragazza ha applicato agli affari paterni. 
Già nella seconda metà degli anni Ottanta, appena ventenne, è la prima ad arrivare alle riunioni che contano: si siede in disparte, tira fuori dalla borsa il bloc notes e prende appunti. L’arte di usare la forbice per risanare i conti la impara alla scuola di Franco Tatò; la creatività applicata al mondo del business, invece, è un lascito degli anni passati accanto a Bruno Ermolli
Alla guida di Mondadori, che oggi sfiora il miliardo di fatturato, Marina ha sempre escluso – qualche volta anche pubblicamente – un suo impegno in politica. 
Allergica allo strapotere di Marcello Dell’Utri nelle aziende e poco incline ad andare d’accordo con la matrigna Veronica Lario, ha assistito negli ultimi vent’anni all’uscita di scena di entrambi. 
 

Pier Silvio Berlusconi


Nella biografia di Pier Silvio Berlusconi, classe 1969, c’è un prima e un dopo separati da un anno preciso: il 1990. 
È l’anno in cui, appena ventunenne, diventa papà di Lucrezia Vittoria, nata da una relazione con Emanuela Mussida
Prima del 1990, è «il Dudi», il rampollo numero uno dell’ultima Milano da bere, che riempie il pomeriggio di telefilm americani («Andava matto per Hazzard», ricorda Carlo Freccero, di cui infatti Fininvest comprò i diritti) e la sera di uscite con gli amici, che porta anche negli studi dove registrano Drive In. 
La carriera di studente di filosofia si chiude a seguito di un incidente in motorino alle Bermuda
Come se fossero due personaggi con un unico interprete, calato il sipario degli anni Ottanta, Pier Silvio prende il posto del Dudi. 
Sveglia alle 7, giornali, sport, alle 9 è già a Cologno e non viene via se non s’è fatta mezzanotte. Nel 1998, insieme a Marina, sventa ogni possibilità di cessione dell’impero televisivo a Murdoch


Un quarto di secolo dopo, uscito dai funerali del padre, è nello Studio 20, a ringraziare commosso tutti i dipendenti Mediaset per la vicinanza e lo sforzo produttivo profuso per la morte del fondatore. «Da domani facciamo click e torniamo a essere un’azienda viva, piena di energia e forza, com’è stata tutta la sua vita».

Barbara Berlusconi


«L’ho conosciuta come studentessa. Ragazza bravissima, appassionata e di una modestia assoluta». Stavolta la definizione non arriva dall’interno dell’universo berlusconiano ma da fuori, molto fuori. Così nel 2013 Massimo Cacciari definiva Barbara, la terzogenita, la più grande dei figli che Berlusconi ha avuto con Veronica Lario, laureata in filosofia con 110 e lode all’Università Vita-Salute San Raffaele, nella facoltà di cui l’ex sindaco di Venezia era stato fondatore e primo preside. 
Dei cinque figli, Barbara è forse quella meno simile al padre, quella che gli ha più tenuto testa. La prova è nell’intervista rilasciata nel 2006 a Daria Bignardi, per il programma Le invasioni barbariche, su La7. «Che programmi di Mediaset non faresti vedere ai tuoi figli?», le chiede l’intervistatrice. E lei: «Buona domenica e i reality. (…) Non mi piace neanche il Bagaglino. (…) Ci vuole buon senso nell’uso del mezzo televisivo». Costanzo ci rimane male, il padre (forse) anche. 
Nella stessa intervista, mostrerà apprezzamento per Fausto Bertinotti («È un politico che stimo») e confesserà di aver rifiutato la proposta del padre di entrare in Forza Italia («Non mi sono sentita pronta»). 
Resta, a oggi, l’unica figlia di Berlusconi ad aver perso il posto causa cessione attività: era vicepresidente del Milan quando la squadra venne venduta, nel 2017.

Eleonora Berlusconi


Dei cinque figli di Silvio Berlusconi, Eleonora è senz’altro la più schiva
Secondogenita di Veronica Lario, classe 1986, è talmente allergica alle attenzioni pubbliche che pur di evitarle decide nel 2009 di andare a studiare Business management alla St. John University, a New York. 
Le prime foto che escono sui giornali le vive come un mezzo incubo. «Mi sono sentita in imbarazzo perché sono una persona riservata e non amo comparire in pubblico», aveva dichiarato nell’unica intervista mai concessa, tra l’altro insieme alla sorella Barbara, a Vanity Fair. 
Tanto per dirne una: una sera i buttafuori della discoteca in cui è in fila per entrare le chiedono se fosse la figlia di Berlusconi. Lei risponde che no, «la figlia di Berlusconi è quella lì!». E indica un’amica. 
Molto legata alla mamma, infatti dicono che sia l’erede più affine al carattere di Veronica Lario.


Luigi Berlusconi


Quando le telecamere lo riprendono per la prima volta accanto al padre, intervistato su un divano di Arcore mentre celebra con un’intervista a Italia Uno lo scudetto del Milan di Fabio Capello a conclusione di una stagione senza sconfitte, Luigi Berlusconi è il fanciullo di quattro anni più invidiato dai bambini italiani. Quantomeno da quelli che sono appassionati di calcio e tifosi rossoneri. 
Il Milan, da ragazzo, è in cima alle passioni del terzogenito del Cavaliere e di Veronica Lario; la televisione, invece, lo attrae molto meno. Svanito il Milan ed esclusa la televisione, Luigi pesca la carta numero tre, quella in cui – dicono gli amici – è un autentico mago: la finanza
I primi attrezzi del mestiere li prende in prestito da Matteo Arpe; anche se, nel consiglio di amministrazione di Mediolanum, era già entrato nel 2007, poco più che maggiorenne. 
I frequentatori di Arcore lo definiscono un berlusconiano eterodosso, tutt’altro che dogmatico, capace di dire questo sì e questo no, senza schermi precostituiti. 
È la testa d’uovo che gestisce di fatto il patrimonio dei figli di secondo letto, abituato a muoversi a fari spenti, senza dare punti di riferimento. 
Quando sa che la storica segretaria del padre, Marinella Brambilla, è stata estromessa da Villa San Martino, alza il telefono e la assume lui.
 

Di Tommaso Labate.

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