Gay Pride Roma 2023, alla parata delle polemiche Schlein in prima fila: "Giusto esserci". Ronzulli tuona: "I veri intolleranti sono in piazza"
Lo slogan di quest'anno è: "QueeResistenza". Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, canta "Bella ciao"
Roma piena di bandiere color arcobaleno per la parata del Gay Pride 2023. LO slogan di quest'anno è "Queeresistenza". In migliaia dal primo pomeriggio si sono radunati in piazza della Repubblica da dove poco dopo le 16:30 è partita la parata delle polemiche, orgoglio della comunità Lgbt. Roberto Gualtieri ha sfilato in testa al corteo. La segretaria del Pd Elly Schlein in prima fila. Intorno a lei tante parrucche scintillanti, maglie glitterate e bandiere arcobaleno. "Siamo un milione, mai vista tanta gente”, gridano gli organizzatori del Roma Pride 2023 dal carro del coordinamento. Se da un lato c'è chi festeggia, dopo il caos creato dalla revoca del patrocinio da parte del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e le registrazioni di figli di due coppie di mamme fatte ieri dal sindaco Roberto Gualtieri, dall'altro c'è chi critica. "A sentire gli slogan e le dichiarazioni che arrivano dal gay pride, emerge chiaramente come i veri intolleranti siano oggi in piazza", tuona Licia Ronzulli di Forza Italia.
Gay Pride Roma 2023, alla parata delle polemiche Gualtieri e Schlein in prima fila. La segretaria Pd: "Giusto esserci".
Ad aprire il corteo le madrine Paola e Chiara, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente del Mario Mieli Mario Colamarino. Anche quest'anno a dare il suo sostegno alla manifestazione Nicola Zingaretti, che fino all'anno scorso ha aperto il corteo come presidente di Regione, quasi a marcare la differenza con il suo successore Francesco Rocca, che qualche giorno fa ha revocato il patrocinio della Regione Lazio alla manifestazione.
Partecipano al corteo anche Emma Bonino sul carro di +Europa, la responsabile diritti del Pd Cecilia D'Elia, Elly Schlein, Nichi Vendola, Alessandro Zan, Maria Elena Boschi, Monica Cirinnà, Marco Furfaro, la presidente della Commissione Pari opportunità di Roma Michela Cicculli, i presidenti dei Municipi di Roma Lorenza Bonaccorsi, Gianluca Lanzi, Amedeo Ciaccheri. In strada 34 carri e migliaia di persone che, sotto le bandiere arcobaleno, dell'Anpi, di +Europa, sfilano fino a piazza Madonna di Loreto, colorando il centro di Roma, per rivendicare diritti.
"Sono qua oggi perché è importante - afferma Elly Schlein in mezzo al corteo - perché il Pd sarà sempre nei luoghi della tutela e della promozione dei diritti Lgbtq+. A partire dal matrimonio egualitario, le adozioni e riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Siamo qui perché è importante e giusto esserci. Ed è invece sbagliato che non ci sia la regione Lazio. Ci siamo con i nostri corpi e siamo qui in mezzo alle associazioni a supportare il Pride, come siamo a supporto e abbiamo aderito come PD a tutta l'onda Pride. Non dimentichiamo che chi oggi governa l'Italia sono gli stessi che hanno affossato con un applauso, difficile da dimenticare, una legge di civiltà come la legge Zan. Una legge che c'è in tutto il resto d'Europa, una legge contro l'odio e le discriminazioni anche sull'orientamento sessuale che c'è in tutti i paesi d'Europa".
Parata Gay Pride Roma 2023, Ronzulli: "I veri intolleranti sono in piazza"
“A sentire gli slogan e le dichiarazioni che arrivano dal gay pride, emerge chiaramente come i veri intolleranti siano quanti oggi in piazza attaccano il governo e la maggioranza solo per il fatto di pensarla in modo diverso non sul rispetto che debba essere sempre garantito alla comunità Lgbtq, sul quale siamo tutti d’accordo, ma sull’utero in affitto, una pratica che consideriamo aberrante". Così la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli.
"Le parole più usate contro il centrodestra sono ‘parafascisti’ e ‘squadristi’. Per rispondere a queste accuse farneticanti - aggiunge Ronzulli - è sufficiente citare le dichiarazioni rilasciate oggi al Foglio dall’ex ministro per le Pari opportunità, Anna Finocchiaro, che certo non può essere definita una pericolosa nostalgica del ventennio fascista: ‘Non tutti i desideri sono un diritto. La mia ostilità si fonda sul fatto che spesso la gestazione per altri è finalizzata alla produzione di corpi destinati allo scambio commerciale’. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro”.
“Non è in discussione il diritto della comunità Lgbtq a non essere vittima di discriminazioni e violenze - prosegue - perché l’omotransfobia è stata sempre e comunque condannata da tutti, a partire da Forza Italia. E’ in discussione il fatto che si pretenda di rivendicare il diritto alla genitorialità, spacciando per legittime pratiche che in Italia sono vietate dalla legge e che noi vogliamo trasformare in reato universale, cioè perseguibile anche all’estero, per evitare che si aggirino le norme nazionali. E’ in discussione la posizione, purtroppo tenuta anche dal sindaco di Roma, Gualtieri, sulla trascrizione delle adozione dei figli di coppie omosessuali, contrariamente a quanto stabilito dalla legge. Su questo noi non cederemo”.