08 Giugno 2023
Marinella Soldi si ribella alle nuove nomine. La presidente della Rai, in audizione in Commissione di Vigilanza, parla di "una significativa riduzione del gender gap, sia in termini di carriera che di retribuzioni tra il 2021 e il 2022". La frecciata è chiara e fa riferimento anche al governo Meloni: "Uno sforzo purtroppo che non è stato fatto in occasione delle ultime nomine, in particolare per le direzioni delle testate giornalistiche, che sono state tutte al maschile". Insomma, per Soldi si è trattato di "uno strappo grave alle policy di genere aziendali, ratificate proprio dal Consiglio di Amministrazione un anno fa". Ma non è l'unica battaglia su cui punta. La big di Viale Mazzini apre infatti ai giovani. Il motivo? "Sono profondamente convinta, come presidente della Rai e personalmente, che il nostro bene futuro come azienda e come Paese, dipenda dalla nostra capacità di mettere i giovani al centro di strategie e iniziative, dialogando con loro, aiutandoli ad essere protagonisti del cambiamento". Da qui la creazione del Gruppo di lavoro Giovani inter-direzionale aziendale ideato partendo dai dati. L'obiettivo, assicura, sarà quello di "adeguare la nostra organizzazione ai tempi e alle modalità di fruizione dell'era digitale significa rispondere meglio ai bisogni dei cittadini, senza lasciarne fuori nessuno". Gli ascolti degli ultimi tempi hanno infatti portato i vertici a rivedere i programmi e non solo. "La Rai, per essere centrale nella vita degli italiani, deve attuare la radicale trasformazione in media company digitale. A questo scopo - conclude - è essenziale portare a conclusione rapidamente il molto lavoro già fatto sui tre piani di azione sinergici: Contratto di Servizio, Piano di Sostenibilità, Piano Industriale".
C'è da dire però che almeno Marinella Soldi ha detto la sua con coraggio mentre dagli altri, fatta eccezione per Giampaolo Rossi, sono state ascoltate solamente banalità e frasi di circostanza come se non ci fosse un domani. Ma soprattutto, come se costoro fossero piovuti da Marte e non approdati in RAI per chiara scelta politica.
Ma passiamo alle cose serie, cioè alle cose che interessano veramente alla politica e non alla fuffa mediatica elargita a piene mani in Commissione vigilanza stamattina: entro fine mese i nuovi Direttori dovrebbero presentare i piani editoriali e se del tg1 abbiamo già scritto (conferme certe per Crescimbeni e Luvera' in quota PD e 5stelle, Primozich quota Lega e Graziadei quota centrodestra, probabili ingressi di Boccia Fdi e Grieco dal Tg2 in quota Tajani Forza Italia, la settima potrebbe essere una conferma o una sorpresona) al Tg2 Preziosi porterà il suo fedelissimo Alfonso Samengo da Rai Parlamento e proverà a confermare D'amore, Pilieci Spadorcia, Frullani. Mentre la sesta vice dovrebbe essere Elisabetta .igliorelli, attuale caporedattore della società (se Alibrandi andrà a fare il vice agli approfondimenti, ovvero da Corsini).
Grande curiosità per le vice direzione della radio dove il direttore pionati in un'intervista ha promesso cinque quote rosa e oltre alle conferme probabili di Grossi, Torcia e Sotis potrebbe arrivare qualcuno esterno alla testata, senza escludere ripescaggi. Dal Tg2 in arrivo Giuseppe Malara, si vedrà con quale incarico. Curiosità infine per le scelte di Jacopo Volpi a rai sport e Giuseppe Carboni a rai parlamento. il primo dovrà recuperare come vice direttore a Milano (con deleghe pesanti Auro Bulbarelli) Mentre a Roma la partita è molto aperta fra qualche possibile conferma come Mascolo e Fabretti (difficilmente resterà Marco Franzelli che potrebbe andare al tg1) e qualche scelta di Volpi che dovrà decidere fra i vari Capaldi, Delfino, Lollobrigida, Mazzocchi e altri autocandidati. Per Rai parlamento Carboni dovrà sostituire Samengo e probabilmente Meconi vicino alla pensione mentre sono certo le conferme di Piras e Petruni. Non è escluso il recupero di Filippo Gaudenzi che aveva già lavorato con carboni al tg1 ma per un posto corre anche Tiziana Ribichesu ex Gr oggi alla Direzione Offerta estero.
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