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Meloni in Tunisia dal premier Saied, sul tavolo il gas algerino, i migranti ed i fondi del Fmi

Viaggio nel Paese che rischia il default: i fondi del Fmi in cambio di riforme e diritti. Questa la ricetta di Meloni oggi in visita in Tunisia

06 Giugno 2023

Meloni in Tunisia dal premier Saied, sul tavolo il gas algerino, i migranti ed i fondi del Fmi

Meloni, fonte: imagoeconomica

Meloni vola in Tunisia dal presidente Kais Saied dove sul tavolo ci sono l'energia, i migranti, il cui calo nelle ultime settimane dal Paese nordafricano è stato significativo, ed il negoziati con il Fondo monetario internazionale. Una visita organizzata in 48 ore durante la quale la premier proverà a sbloccare 500 milioni di euro degli aiuti europei e alcune rate dei quasi 2 miliardi di dollari messi sul tavolo dal Fmi. Dall'altra provare a fare un po' di pressing su Saied in modo da riuscire a strappare un po' flessibilità sulle riforme che al Paese si chiedono.

Meloni in Tunisia col premier Saied, sul tavolo l'energia, i migranti ed i fondi del Fmi


Meloni proverà a far accogliere alcuni diktat che il presidente della Tunisia ritiene inaccettabili. Affinché si sblocchino i fondi del Fmi c'è bisogno che si intervenga su alcuni dossier come i sussidi su benzina e farina, il taglio della spesa per i dipendenti pubblici, etc...

I temi sono già stati discussi nella telefonata di venerdì e verranno approfonditi quest'oggi. Tunisia a cui la premier guarda con un'occhio di riguardo sul piano delle migrazioni. I flussi sono scesi nelle ultime settimane ed alla vigilia della missione quest'ultima ha ammesso: la Tunisia "è una nazione che in questo momento è in difficoltà perché tecnicamente rischia un default finanziario e chiaramente se venisse giù il governo tunisino noi potremmo vivere uno scenario assolutamente preoccupante".

Il Paese si trova a fare i conti con "una congiuntura che oggettivamente è la peggiore che si sia mai verificata, per la situazione che complessivamente vive l’Africa ma anche per tutto quello che accade in Turchia, Siria, Afghanistan, la crisi alimentare, la Libia e la Tunisia, che è in una situazione molto delicata". Il ministro dell'Interno Piantedosi qualche settimana fa ha ricordato come "all’inizio dell’anno la Tunisia ha fermato almeno 20mila persone con attività di controllo mirate sulle coste e sulla terraferma. È un Paese che sta svolgendo un ruolo importante per frenare i trafficanti e limitare le partenze".

Il gas algerino al centro dei colloqui in Tunisia

Fondi del Fmi in cambio di riforme e diritti ma non solo. Sul tavolo c'è la questione spinosa del gas algerino, divenuto primo fornitore dell'Italia. Il default del Paese va evitato per evitare che le nostre infrastrutture energetiche vengano colpite. 

Il gas algerino passa per 400 kilometri attraverso la Tunisia, raggiunge il Mediterraneo e approda in Sicilia.

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