Vertice in Moldavia, Meloni ribadisce impegno a continuare a mandare aiuti militari ed economici all'Ucraina
La premier italiana al summit della Comunità Politica Europea che si è tenuto in Moldavia: "Impegno a sostenere l'Ucraina a 360 gradi per tutto il tempo che sarà necessario"
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata al summit della Comunità politica europea (Epc), che ha visto riuniti in Moldavia 45 leader europei tra cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La premier è stata accolta dalla padrona di casa, la presidente Maia Sandu, al resort e cantina Castel Mimi. Alla stampa, la leader di Fratelli d'Italia ha dichiarato: "Non esiste un'Europa di serie A e di serie B. Come diceva Giovanni Paolo II dobbiamo respirare con due polmoni, quello occidentale e quello orientale".
Vertice in Moldavia, Meloni ribadisce impegno a continuare gli aiuti a Kiev "a 360 gradi"
"Il summit di oggi significa una vera apertura a quelle nazioni che europee sono e europee vogliono essere a 360 gradi. Ucraina, Moldavia, Georgia, Balcani occidentali", ha continuato la premier italiana, sottolineando che in tutti questi casi si tratta "non di ingresso ma di un ricongiungimento all'Ue", che l'Italia sostiene.
Nel summit, il quale è andato in scena a pochi chilometri dal confine con la guerra, Meloni ha inoltre ribadito l'impegno a sostenere l'Ucraina "a 360 gradi per tutto il tempo che sarà necessario". La premier ha rinviato tuttavia al vertice Nato di Vilnius la questione dell'adesione di Kiev. "Siamo qui per ricordare che non permetteremo di mettere in discussione i principi di libertà e uguaglianza" su cui si fonda la civiltà europea; quei valori che "chi vuole riportarci agli anni più difficili del secolo scorso ha pensato di distruggere". Il riferimento, ovviamente, è alla Russia targata Vladimir Putin.
"L'Europa non è solo un club, non è solo regole e interessi, ma soprattutto e prima di tutto, è una civiltà fondata sull'idea che gli uomini siano liberi e uguali", ha detto ancora Giorgia Meloni prima di invitare i colleghi europei a non dimenticare le relazioni con i "partner globali". "Penso, ad esempio, all'Africa", ha dichiarato, portando il discorso sul tema del contrasto all'immigrazione clandestina: "Possiamo risolverla solo se aiutiamo quelle nazioni. C'è molto lavoro da fare, ma dobbiamo farlo se vogliamo un'Europa che, dopo essere stata protagonista del passato, sia protagonista anche del futuro".