29 Maggio 2023
Antonio Tajani @imagoeconomica
L’opposizione è sul piede di guerra per la gestione del Pnrr da parte dell’attuale Governo. Al centro dello scontro politico vi è il ritardo nell’erogazione della terza tranche: “Questo governo ha portato la governance dal Mef a Palazzo Chigi, ma è stata una perdita di tempo. E da sette mesi non sappiamo ancora perché si è bloccata la terza rata” ha detto il deputato del Partito Democratico Enzo Amendola.
Critiche anche dal numero uno di Azione, Carlo Calenda: “La problematica che il governo ha con il Pnrr è che non riesce a spiegare come vuole rifarlo”.
Dal Governo, però, arrivano rassicurazioni che smentiscono l’allarmismo delle opposizioni sul destino della terza rata di 19 miliardi di euro e sul presunto taglio di 400 milioni di euro.
Il congelamento di una parte della terza rata, dunque, non sarebbe contemplato. A dare rassicurazioni è anche il vice premier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani: “sono convinto che per la terza tranche sia questione di giorni. Se ci dovesse essere l'esclusione di una piccola parte, l'Italia presenterà le sue osservazioni. Roma ha le carte in regola, ha fatto i compiti a casa. Non dobbiamo rinunciare a un pezzo dei fondi – ha detto Tajani - si possono utilizzare tutti discutendo con Bruxelles e trovando i giusti cambiamenti che servono per affrontare la crisi. Dal coronavirus a oggi la situazione è diversa”.
Per il Ministro degli Esteri occorre trattare e per farlo serve flessibilità da entrambe le parti.
Giorgia Meloni, a margine di un incontro con Ursula von der Leyen, ha detto di aver ricevuto rassicurazioni: “Non siamo in ritardo, ad oggi soltanto cinque Stati hanno depositato le loro revisioni integrandole con il RepowerUe. Faremo tutto quello che c'è da fare per far arrivare a terra le risorse in modo utile e efficiente”.
Il resto, a detta della Premier, sono ritardi burocratici e pertanto: “per garantire maggiore sinergia, le deleghe del Pnrr e quelle delle politiche di coesione sono state accorpate”.
La palla adesso passa al Ministro Raffaele Fitto, dopo le lamentele della Corte dei Conti sui ritardi di spesa. Per il Ministro “serve un approccio costruttivo di tutti, affinché i progetti si realizzino e si rendicontino in maniera adeguata”.
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