25 aprile, Giorgia Meloni: "Oggi è la festa della libertà. Il fascismo? Noi incompatibili con qualsiasi nostalgia”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che quelli "scolpiti nella Costituzione" sono i "valori conculcati dal fascismo". E ancora: "L'amore per la democrazia è l'antidoto a tutti i totalitarismi"

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione della festività del 25 aprile 2023, rivendica alla destra di essere "incompatibile con nostalgie del fascismo". Inoltre ricorda che quelli "scolpiti nella Costituzione" sono i "valori conculcati dal fascismo" e osserva che "l'amore per la democrazia è l'antidoto a tutti i totalitarismi". Giorgia Meloni ha detto queste parole il 25 in una lettera inviata a Il Corriere della Sera, dove ha ribadito, tra le altre cose, che "l'Italia sta dalla parte di libertà e della democrazia".

25 aprile, Giorgia Meloni: "Oggi è la festa della libertà"

"Nel mio primo 25 Aprile da presidente del Consiglio, affido alle colonne del Corriere alcune riflessioni che mi auguro possano contribuire a fare di questa ricorrenza un momento di ritrovata concordia nazionale nel quale la celebrazione della nostra ritrovata libertà ci aiuti a comprendere e rafforzare il ruolo dell'Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia", ha scritto la premier Giorgia Meloni.

"E lo faccio - sottolinea ancora la leader di Fratelli d'Italia - con la serenità di chi queste riflessioni le ha viste maturare compiutamente tra le fila della propria parte politica ormai 30 anni fa, senza mai discostarsene nei lunghi anni di impegno politico e istituzionale". E ancora: "Da molti anni infatti, infatti, e come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo". 

"Capisco quale sia l'obiettivo di quanti, in preparazione di questa giornata e delle sue cerimonie, stilano la lista di chi possa e di chi non possa partecipare, secondo punteggi che nulla hanno a che fare con la storia ma molto hanno a che fare con la politica", scrive poi Meloni.

"E' - continua - usare la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico: una sorta di arma di esclusione di massa, come ha insegnato Augusto Del Noce, che per decenni ha consentito di estromettere persone, associazioni e partiti da ogni ambito di confronto, di discussione, di semplice ascolto". Infine: "Un atteggiamento talmente strumentale che negli anni, durante le celebrazioni, ha portato perfino a inaccettabili episodi di intolleranza come quelli troppe volte perpetrati ai danni della Brigata ebraica da parte di gruppi estremisti. Episodi indegni ai quali ci auguriamo di non dover più assistere".