20 Aprile 2023
migranti, fonte Imagoeconomica
L’urgenza di modificare gli emendamenti del dl migranti arriva per evitare che vangano violati i trattati internazionali. Nello specifico, la maggioranza avrebbe deciso di fare un’inversione di rotta rispetto comma dell’emendamento sulla protezione speciale concordato alcuni giorni fa, poiché si scontrerebbe con la legislazione internazionale riguardo la tutela dei diritti umani. Lo stop deriva dal fatto che l’emendamento non avrebbe passato il vaglio costituzionale. Nel corso della serata sarebbe poi arrivato il via libera del Senato all’emendamento sulla protezione speciale della maggioranza.
L'emendamento sulla protezione speciale puntava a cancellare dal comma 1.1 dell'articolo 19 del testo unico sull'immigrazione le parole "o qualora ricorrano gli obblighi di cui all'articolo 5, comma 6", ossia gli "obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano". L'articolo 19 esclude "il respingimento o l'espulsione o l'estradizione di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti o qualora ricorrano gli obblighi di cui all'articolo 5, comma 6".
Nei giorni precedenti i dialoghi tra palazzo Chigi e il Colle mettono in evidenza che l’eliminazione del rispetto dei trattati internazionali sarebbe stato un nodo insormontabile.
A ogni modo, anche dopo un lungo confronto riguardante le proposte del ministro Matteo Salvini che ha puntato fino all’ultimo a inserire le misure nel decreto, resta comunque l’accordo tra forze che sostengono l’esecutivo. La distensione è arrivata comunque dopo alcune riunioni di maggioranza, anche se tale tema potrebbe portare ripercussioni tra le forze di Governo.
Il partito della Meloni, riferisce una fonte, non escluderebbe l’ipotesi di applicare lo stesso procedimento anche sul dl concernente il ponte sullo Stretto, recentemente approdato alla Camera. All’orizzonte si registrano tensioni anche dalle dichiarazioni rilasciate nella giornata di ieri dal ministro Lollobrigida parlando di “sostituzione etnica”. Il Ministro dell’Agricoltura precisa “Si è fatta una grande confusione sulle mie dichiarazioni […] io non conosco nemmeno i testi dei complottisti”. il vicepresidente del Senato Gian Centinaio ha affermato che il ministro Lollobrigida avrebbe pronunciato “parole veramente brutte” sbagliando forma. “A me non risulta che ci sia alcuna divisione all’interno del governo. Non ho visto alcuna presa di distanza del segretario Salvini né di alcun altro esponente di rilievo di queste forze politiche”, ha rimarcato l’esponente di Fratelli d’ Italia.
Altra discrepanza riguarda il decreto siccità. A seguito dell’approvazione in Cdm del provvedimento non sarebbe ancora arrivato il nome del commissario. Un esponente del partito di via di Bellerio commenta: "Il problema siccità riguarda principalmente i ministri di Agricoltura e Sviluppo economico, dovrebbero indicare loro la figura adatta…". Effettivamente manca ancora la nomina di un tecnico, ma all’orizzonte non si scorge alcun’intesa. In aggiunta si attende che l’esecutivo dia maggiori finanziamenti sebbene l’obiettivo degli ‘ex lumbard’ sarebbe quello di coinvolgere finanziatori privati nella redazione delle opere.
Nella giornata di domani il Consiglio dei ministri dovrebbe sciogliere anche le problematiche sul ddl concorrenza, esame già precedentemente slittato per il tema dei fondi a disposizione e per la misura sui migranti. È attesa per domani, venerdì 20 aprile 2023, invece, la sentenza della Corte di giustizia europea riguardo la concessione dei balneari. Salvini e Meloni puntano sulla necessità di procedere alla mappatura delle spiagge e di prevedere la proroga delle concessioni, mentre il governo insiste all’interlocuzione con l'Unione europea.
Sul tavolo del governo anche il dossier giustizia. In giornata il ministro Nordio ha avuto un confronto con il presidente del Consiglio Meloni per tirare le fila anche sul provvedimento sull'abuso di ufficio e quello legato ai decreti lavoro, con la revisione del reddito di cittadinanza. Da alcune fonti parlamentari trapela un’accelerazione sul provvedimento. Il dossier potrebbe essere sul tavolo del Cdm, ma è più probabile che il via libera arrivi nella prossima riunione.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia