Terzo polo, rottura definitiva tra Renzi e Calenda. Il leader di Azione: “Partito unico progetto morto”

Accuse reciproche tra i leader e i rispettivi schieramenti. Azione: “Progetto naufragato perché Renzi non vuole rinunciare al suo partito”. Italia Viva: “Autogol clamoroso”

Nel Terzo polo è rottura definitiva. È stato Carlo Calenda, dal fronte di Azione, a dichiarare il naufragio del partito unico centrista con Italia Viva. “Il progetto del partito unico con Italia Viva è naufragato”, ha spiegato l’ex ministro dopo una serie di accuse reciproche con lo schieramento di Matteo Renzi. Secondo Calenda, il partito unico è tramontato “per la semplice ragione che Renzi ha ripreso direttamente in mano Italia Viva due mesi fa e non vuole rinunciarvi. Legittimo anche se contrario alle promesse elettorali”. Iv replica. E parla di “autogol clamoroso”.

Azione: “Clima volutamente avvelenato da insulti personali da parte di Renzi”

“La riunione di oggi non si fa, non c'è il clima giusto”, ha detto Calenda. “Non abbiamo parlato in aula, non c'è stato modo che c'erano voti serrati. In ogni caso il progetto del partito unico è definitivamente morto. Andremo avanti con due partiti e, se ricomporremo il clima, ci alleeremo dove sarà possibile”. “Lo stop deriva dalla scelta di Italia Viva di non votare un documento ieri che avevano dichiarato essere già letto e condiviso”, si legge in una nota di Azione. “Dietro tutto questo c'è solo un fatto: Renzi tornato alla guida di Italia Viva da pochi mesi non ha alcuna intenzione di liquidarla in un nuovo partito. Scelta legittima ma contrastante con le promesse fatte agli elettori. Dopo mesi di tira e molla ne abbiamo semplicemente preso atto. In un clima volutamente avvelenato da insulti personali da parte di Renzi e di quasi tutti gli esponenti di Italia Viva a Carlo Calenda”.

Italia Viva: “Gli argomenti utilizzati da Azione appaiono come alibi”

La risposta di Iv è arrivata tramite un’altra nota in cui secondo il partito di Renzi la chiusura di Calenda è un “clamoroso autogol”, interrompere il percorso verso il partito unico è “una scelta unilaterale” del leader di Azione. “Gli argomenti utilizzati appaiono alibi. Italia Viva è pronta a sciogliersi, come Azione, il 30 ottobre, dopo un congresso libero e democratico. Sulle risorse, Iv ha trasferito fino a oggi quasi un milione e mezzo di euro al team pubblicitario di Carlo Calenda ed è pronta a concorrere per la metà delle spese necessarie alla fase congressuale e a trasferire le risorse dal momento della nascita del partito unico”. Che non nascerà mai.