Terzo Polo, tra Calenda e Renzi è finita. L'ex premier: "È stato Carlo a voler rompere", ma leader di Azione smentisce

Tensioni tra Italia Viva e Azione, con la dirigenza del partito di Calenda che, rivela una fonte anonima, sarebbe ormai esasperata dall'atteggiamento di Renzi. Calenda: "Quando si decide di sposarsi bisogna essere in due, a questo punto da Matteo servirebbe un chiarimento radicale"

Stop partito unico e fine del Terzo Polo. Tra Calenda e Renzi è finita a meno di clamorosi colpi di scena. Le posizioni tra i due vengono definite "inconciliabili" dopo una giornata in cui le voci di tensioni si erano fatte sempre più forti. Dallo staff di Calenda accusano: "Quando si decide di sposarsi bisogna essere in due, a questo punto da Matteo servirebbe un chiarimento radicale", mentre da quello dell'ex premier replicano: "È stato Carlo a voler rompere, Renzi ha dato tutta la sua disponibilità a discutere".

Tensioni tra Italia Viva e Azioni: "Inaccettabili i tatticismi dell'ex Premier"

Scintille tra Azione e Italia Viva. A rivelarle sarebbe un alto dirigente del Partito di Calenda, che imputa all’ex premier Renzi la responsabilità di una frattura sempre più profonda tra i due gruppi. "L'unico problema dirimente oggi per la costruzione del partito unico dei liberal-democratici è che Renzi non vuole prendere l'impegno a sciogliere Italia Viva e a finanziare il nuovo soggetto e le campagne elettorali". Con queste parole la fonte, per adesso anonima, commenta i retroscena del Terzo Polo apparsi sui giornali nelle ultime settimane: “Inaccettabili i tatticismi durati mesi dell’ex Premier”.

A rischio anche la nascita del partito unico

A rischio la stessa nascita del partito unico: “La pazienza del gruppo dirigente di Azione si è esaurita. In settimana si capirà se questo nodo si potrà sciogliere. Se così non sarà il partito unico non potrà nascere”. Vengono mosse in particolare accuse nei confronti di Renzi a causa della gestione, questa la percezione negli ambienti di Azione, troppo autoritaria del Terzo Polo. “Matteo Renzi – continua la fonte - ha sostituito a sorpresa Rosato alla guida del partito, per controllarne direttamente i soldi e la struttura. In questo modo ha delegittimato anche il comitato politico della federazione del Terzo Polo dove oggi non siede nessun rappresentante di IV in grado di prendere impegni”.

Calenda sarebbe stanco dell'atteggiamento di Renzi, pesano le assenze dovute ad affari privati

A quanto pare, anche lo stesso Calenda inizierebbe a soffrire l’atteggiamento del collega, probabilmente deluso dalla débâcle delle regionali in Friuli. “Calenda – conclude la fonte - ritiene inaccettabile questo atteggiamento in quanto contrario agli impegni presi con gli elettori. Dopo mesi di tatticismi da parte di Renzi sul partito unico e le sue assenze dalle attività del Terzo Polo per occuparsi di affari privati, a cui da ultimo si è aggiunto Il Riformista, la pazienza del gruppo dirigente di Azione si è esaurita”.

La risposta di IV: "Qualcuno cambia idea una volta al giorno, ma non siamo noi"

In giornata Italia Viva risponde alle accuse con una nota di Alessia Cappello e Ciro Buonaiuto, portavoce nazionali del partito. "Abbiamo deciso – precisa la nota - di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime. Ci sono le date già fissate, ci sono le regole decise da Calenda comprese quelle sul tesseramento, ci sono i gruppi di lavoro con i nomi già decisi, c'è il comitato politico. Noi siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome. C'è qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi".