Migranti, Saviano getta fango su Meloni e Salvini: "Xenofobi e responsabili della strage di Cutro"
Lo scrittore torna sul tema migranti in un'intervista a "La Stampa": "Governo vendicativo". L'attacco del maestro delle calunnie: "Piantedosi? Bestiale"
Roberto Saviano ce l'ha con il governo, tanto per cambiare. Sul tema migranti, lo scrittore si scaglia contro il trio Salvini, Meloni e Piantedosi a colpi di fango perbenista: "Le morti di Cutro sono la conseguenza delle loro dichiarazioni e delle loro promesse".
Migranti, Saviano getta fango su Meloni e Salvini: "Responsabili della strage di Cutro"
Roberto Saviano, intervistato su La Stampa, torna a commentare il naufragio di Cutro, e lo fa con la consueta acredine verso l'amministrazione Meloni. "È sicuramente naufragata l’idea edulcorata che qualcuno coltivava su questo governo" - esordisce nella sua invettiva - "Chi si aspettava un cambio di rotta rispetto alle bestialità pronunciate in campagna elettorale deve fare i conti con un esecutivo che ha sfidato il ridicolo col decreto anti-rave, ha gestito malissimo il caso Cospito e ora, di fronte a decine di persone morte in mare a 100 metri dalle nostre coste, non è capace di abbassare la testa e dire: mi dispiace, ci dispiace, non accadrà più".
L'autore di Gomorra, poi, si esibisce in una stilettata ai danni del premier (disciplina in cui eccelle), ironizzando sulla sua recente dichiarazione di avere "la coscienza pulita" all'indomani della tragedia di Steccato di Cutro. "Forse Meloni è troppo indulgente con la propria coscienza" sibila Saviano, prima di passare al tiro ai bersagli multipli coinvolgendo anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi: "L'impressione è che vivano in un mondo alternativo dove ciò che è bene (il soccorso in mare delle Ong, ad esempio) diventa il male assoluto e ciò che è male (la propaganda xenofoba di Meloni e Salvini e le bestialità di Piantedosi) si guadagna rispetto".
La colpa del governo, tra le altre, è quella di prendersela "pubblicamente con (Ndr.) chiunque non si adegui alla catena di comando". Che si riferisca a sé medesimo? Facile presumerlo, soprattutto dopo essersi astutamente smarcato dall'etichetta di "avvoltoio" da molti affibbiatagli: "In queste ore sono morte molte persone, il numero è talmente alto che possiamo, a buon diritto, parlare di strage. Vite che potevano essere salvate, tutte. Solo questo conta. E gli avvoltoi vanno cercati tra le file di chi blatera di bloccare le partenze senza spiegare come".