02 Marzo 2023
Galeazzo Bignami, fonte: imagoeconomica
La commissione d'inchiesta sul Covid indagherà su tutto quanto successo nel periodo pandemico. Ne è convinto Galeazzo Bignami, viceministro della infrastrutture e dei trasporti del governo Meloni che intervenuto al Giornale d'Italia ha spiegato come l'indagine non si si fermerà ai fatti precedenti al 30 gennaio 2020. "Nell'ultima seduta vengono presentati emendamenti alle proposte di legge". Quella adottata nel 2021 era "una commissione farsa che lasciammo naufragare".
Bignami spiega come "introdurre quel limite sarebbe stato come nascondersi dietro una foglia di fico". La commissione d'inchiesta sul Covid indagherà su "tutto", anche sui fatti antecedenti alla pandemia. Una linea che il viceministro ha sposato anche recentemente a Pescara durante un dibattito: "Fin dall'insediamento del Governo, tramite il presidente del Consiglio Meloni, abbiamo deciso la realizzazione di una Commissione d'inchiesta che avrà finalità di indagare su tutta la gestione della pandemia, e quando dico 'tutto' non dico tutto meno la fase iniziale, tutto meno i rapporti con la Cina, tutto meno le reazioni avverse, tutto meno le cure domiciliari".
"Se ci è stato detto in questi due anni che hanno agito nel massimo rispetto delle regole senza commettere errori, che tutte le scelte erano giuste, allora diciamo 'di cosa avete paura se andiamo a verificare cosa è stato fatto sulla pelle degli italiani?'". E proprio Bignami è il primo firmatario della proposta di legge di FdI che si occupa di far luce su quanto successo dal 2020 ad oggi. Sotto la lente d'ingrandimento in particolare ci sono "lockdown, green pass e obblighi vaccinali, protocolli medici", misure, quale più, quale meno, contestate anche da medici e scienziati.
La commissione d'inchiesta sul Covid per definizione deve indagare la fase emergenziale. Era luglio 2021 quando i più attenti avranno notato come PD, Leu e 5Stelle per far naufragare l'indagine, avessero proposto emendamenti al mandato della commissione d’inchiesta. Degli emendamenti, in cui veniva sottolineato come si dovesse indagare fino al 30 gennaio 2020, ovverosia prima che l'emergenza dilagasse nel nostro Paese.
Ma c'era un altro cavillo: le indagini dovevano svolgersi sulla Cina, sul paese in cui la pandemia ha avuto origine, non l'Italia. Un pericolo che, stando a sentire Bignami, si rischia di non dover correre.
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Commenti all'articolo
alelepri55
03 Marzo 2023 - 00:57
On. Bignami, La invito anche ad occuparsi delle discriminazioni subite dagli italiani residenti all;estero i quali non furono considerati vaccinati perche' vaccinati con gli unici vaccini dispnibili nel loro paese: Sinovac e Sinopharm. Non approvati dall'Italia. Da notare che il Consolato ci aveva informti che i governi dei nostri paesi di residenza avrebbero dovuto provvedere a cio'
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