16 Febbraio 2023
Fonte: Imago
Gli scricchiolii all'interno del Terzo Polo stanno diventando stanno diventando maretta e potrebbero allargarsi ancora di più. Questo perchè dopo che Renzi, deluso dal risultato delle regionali, abbia ancora in mente di togliere il nome di Calenda dal logo del Terzo Polo, reo di personalizzare il progetto politico, il leader di Azione controreplica e va di fretta. Obiettivo: partito unico. “Renzi dica se ci sta, entro 10 giorni. Sì o no”, è l'ultimatum dell'ex ministro.
Calenda vuole il partito unico dei centristi subito, da lanciare a marzo. Lo ha ribadito lo scorso martedì dopo la batosta elettorale, dopo che sia Moratti che d'Amato che i due sostenevano, sono usciti dalle ossa rotte dalle Regionali. Per Calenda la federazione con Italia Viva va superata alla svelta. Poteva bastare per le politiche ma adesso l'orizzonte deve allargarsi. Renzi vorrebbe aspettare un anno e mezzo ma il leader di Azione è chiaro: "Non reggiamo".
E vuole cambiare anche nome al progetto perché "Terzo Polo non funziona”. Un po' come succede nel PD, il sintomo di tutti i mali sembra diventato il nome. L'obiettivo sarebbe chiudere rapidamente i tesseramenti di Azione e Iv, per arrivare all’elezione del leader della nuova formazione entro settembre-ottobre. "Possibilmente allargandoci ad altre forze". Il Terzo Polo ha infatti finora inglobato esponenti da destra e sinistra, Gelmini e Carfagna le più note, ma per Calenda si dovrebbe provare a ricucire anche con gli ex sodali di + Europa, ed espandere ulteriormente le mire senza restare fissi agli "esponenti del mondo liberale”.
Un progetto quello del Terzo Polo che è nato e che potrebbe morire in cinque mesi. Giusto il tempo di entrare in Parlamento. Se Calenda vorrà un partito unico infatti, difficilmente si potrà ricucire lo strappo. Il leader di Azione nella riunione coi suoi martedì non ha mancato di rifilare una stoccata all'amico-nemico: "Dobbiamo superare le quote, chi sta con Azione, chi con Iv. Ci fanno solo male. Anche perché io ho sostenuto tutti i candidati, andando in giro per mezza Italia, mentre Renzi sosteneva solo i suoi, giustamente, essendo presidente di Italia Viva, al contrario di me, che lo sono di tutta la federazione”.
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