10 Dicembre 2022
33 migranti hanno toccato la terraferma di Lampedusa e abbandonato il mare, altri 248 che si trovano sulla Geo Barents lo faranno entro domani sera a Salerno e i 261 a bordo della Humaity 1 sbarcheranno nel porto di Bari. Le 3 navi ong hanno ricevuto il 'place of safety' dall'Italia per attraccare e far scendere le persone in pericolo, tra cui parecchi minori non accompagnati. L'Italia sceglie dunque la linea morbida dell'accoglienza, ma “non può cavarsela sempre da sola".
"Non manca una risposta solidale, basta che si rispettino le regole", ha osservato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in riferimento alla posizione dell'Italia rispetto agli sbarchi migranti. Un segnale di apertura accolto con favore anche in Europa, con la Germania che ha già accolto i primi 164 che avevano richiesto asilo in Italia da quando è stato stabilito il meccanismo di solidarietà Ue a fine giugno. D'altra parte il messaggio della politica è che "l'Italia non può cavarsela da sola", come hanno sottolineato Maurizio Gasparri e Giorgio Mulè.
La nave Louise Michel, che è di piccole dimensioni, si trovava in una situazione di emergenza per le avverse condizioni del mare e le capitanerie hanno preso la decisione finale di farla giungere al porto di Lampedusa e farla sbarcare. Il gruppo di migranti era partito alle 10 del 6 dicembre da Sabratha, in Libia.
Lieto fine rimandato di 24 ore, a causa del maltempo, anche per la Geo Barents: "Un luogo sicuro per lo sbarco è finalmente una buona notizia per tutte le persone sopravvissute dopo le esperienze traumatiche che hanno affrontato", commenta Msf.
Intanto due ulteriori sbarchi, per un totale di circa 150 migranti, si sono verificati in poche ore a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria. Il primo salvataggio conta 105 migranti di nazionalità afgana e siriana che erano a bordo di un'imbarcazione, tra loro c'erano diversi nuclei familiari, donne e bambini. Circa 40 migranti sono stati poi intercettati da una motovedetta della guardia costiera. Anche loro sono stati accompagnati al porto di Roccella Ionica, dove hanno ricevuto le prime cure dai volontari della Croce Rossa, della Protezione civile e dal team di Medici senza frontiere.
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