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Ischia, condono di Conte nel 2018, l'ex 5S De Falco: “Dissi no e mi cacciarono dal partito”. Tra Rdc e bonus, il M5s e la rovina del Sud

Le "mancette" sotto forma di condoni, Rdc e bonus gravano sulle spalle del Paese ma in particolare del Sud che adesso vive coi propri occhi tragedie come quelle di Ischia

28 Novembre 2022

Ischia, condono di Conte nel 2018, l'ex 5S De Falco: “Dissi no e mi cacciarono dal partito”. Tra Rdc e bonus, la rovina del Sud del M5s

Arrivano testimonianze sul condono che il governo Conte I fece nel 2018 a proposito di Ischia. Gregorio De Falco, ex pentastellato e celebre per la sua intemerata contro Schettino prima di approdare in Parlamento tra le fila dei grillini, confessa: "Il mio no al condono mi costò l'espulsione dal Movimento 5 Stelle". Nonostante Conte provi a smentire "sa benissimo che è un vero e proprio condono ex novo che richiama il condono del 1985. In diritto esiste un principio, 'tempus regit actum", attacca De Falco che all'epoca dell'espulsione voto contro anche ai decreti sicurezza e alla legge di bilancio.

Ischia, condono di Conte nel 2018. L'ex 5S De Falco attacca

"Il professor Conte non può non saperlo", rincara ancora De Falco. "Il condono del 2018 doveva essere disciplinato dalle norme del 2018. Se fosse vero quello che dice Conte, sarebbe bastato un atto amministrativo e un modellino unificato". L'ex senatore pentastellato riprende proprio quest'oggi il servizio a Napoli presso la Capitaneria di Porto. "Parlo a titolo personale", poi precisa.

Come detto, in mezzo ai vari no che De Falco pronunciò all'epoca ci fu quello "al decreto Salvini, ma certamente - rimarca De Falco - il decreto Genova fu la goccia che fece traboccare il vaso a metà novembre 2018. Contestai i 12 articoli che riguardavano il condono a Ischia. Mi fu risposto che non si potevano presentare emendamenti e che il condono si sarebbe fatto".

De Falco in Commissione provò a bloccare la norma sul condono: "Avevo predisposto un emendamento che prevedeva di tagliare le ultime parole dell'articolo 25 laddove si faceva riferimento alla legge 47 del 1985, il cosiddetto condono Craxi". In Commissione "fu messo ai voti l'emendamento presentato dalla senatrice forzista Urania Papatheu, identico al mio. Il governo fu battuto e quell'emendamento passò. Immediatamente si autosospesero 4 senatori campani di Forza Italia, tra cui De Siano e Cesaro. Il giorno seguente in Aula Fi, dopo un travaglio interno, tornò a 'militare' a favore dei condoni e quindi votò contro il 'proprio' emendamento a firma Papatheu. Insieme a Fi votarono la Lega e Movimento 5 Stelle".

Da lì in poi l'escalation visto che "tutto il M5S difese quella norma, eccetto me e le senatrici Nugnes e Fattori. Su quel condono Conte all'epoca nulla ebbe da eccepire, così come Salvini. Oggi entrambi balbettano. Adesso il leader M5S sconta la sua eccessiva attitudine al cambiamento". L'ex senatore del M5S punta il dito contro l'esecutivo allora in carica: "Il disastro di Ischia grava sulle spalle di tanti soggetti e il governo Conte I è sicuramente corresponsabile", conclude De Falco.

Di Ivan Vito

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