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Governo, asse Pd-M5s per i vicepresidenti di Camera e Senato: Terzo polo a mani vuote


Alla Camera eletti Rampelli (FdI), Mulè (Fi), Ascani (Pd) e Costa (M5s). Al Senato i vice sono Gasparri (Fi), Centinaio (Lega), Rossomando (Pd) e Castellone (M5s). Ora le consultazioni

19 Ottobre 2022

Governo, asse Pd-M5s per i vicepresidenti di Camera e Senato: Terzo polo a mani vuote


L’asse tra Pd e M5s si ricompone per l’elezione dei vicepresidenti di Camera e Senato. A farne le spese è il Terzo polo che, come previsto, resta a mani vuote. Alla Camera sono stati eletti vicepresidenti i deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia (231 voti ), Giorgio Mulè di Forza Italia (217), Anna Ascani del Pd (138) e Sergio Costa del M5s (118). Al Senato, invece, sono stati eletti Gianarco Centinaio (Lega, 108 voti), Maurizio Gasparri (Fi, 90), Anna Rossomando (Pd, 73) e Mariolina Castellone (M5s, 68). A Montecitorio ci sarebbero almeno 14 franchi tiratori in maggioranza: Mulè, molto sotto le aspettative, si ferma a 217. A Palazzo Madama, invece, Gasparri ha preso 90 voti sui 116 senatori del centrodestra. Domani, giovedì 20 ottobre, alle 10, inizieranno le consultazioni, mentre il Senato voterà la fiducia al futuro nuovo governo mercoledì 20 ottobre alle 12.

Governo, asse Pd-M5s per i vicepresidenti di Camera e Senato: Terzo polo a mani vuote

“A questo punto auspichiamo che vi sia la disponibilità a considerare che almeno una delle due commissioni di garanzia, Vigilanza o Copasir, vada al Terzo Polo”, ha detto il capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, Matteo Richetti, che già ieri, quando Carlo Calenda aveva annunciato che il Terzo polo non avrebbe votato all’elezione dei vicepresidenti, aveva raccontato un aneddoto sul Pd. “Ho ricevuto una telefonata da Marco Meloni per vederci alla vigilia del voto”, ha raccontato. “Io gli ho detto benissimo, allora c'è la disponibilità a riconoscere al Terzo Polo una della quattro vicepresidenze tra Camera e Senato. La risposta di Meloni è stata no. Mi ha detto che l’incontro serviva per parlare di altre nomine. Delle giunte, delle presidenze di commissioni. Io ho ripetuto che noi siamo pronti a votare il candidato del Pd, se loro votano il nostro e non quello dei 5 Stelle. Meloni ha detto che non sono disponibili. Basta con questi giochini, basta con il campo largo. Se sono disponibili, noi ci mettiamo a sedere. Se ci dobbiamo vedere tanto per vederci, non capisco il senso della telefonata”.

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