Governo Meloni, la leghista Murelli (non) smentisce appoggio esterno del Carroccio: “Il Viminale spetta a noi”

Dopo l’anticipazione del “Giornale d’Italia” sul possibile appoggio esterno della Lega nel caso in cui Salvini non venga nominato ministro dell’Interno

Ieri il Giornale d’Italia l’aveva anticipato: “Governo, la pazza idea di Matteo Salvini: appoggio esterno se la Meloni non gli darà il Viminale”. Oggi, giovedì 29 settembre, è arrivata la (non) smentita della Lega tramite la senatrice Elena Murelli. “Salvini, al ministero dell’Interno, ha dimostrato di saper gestire la situazione, ha dimostrato che le cose possono cambiare e si può fare bene”, ha detto Murelli a Radio Cusano Campus. “Questi dubbi che ci sono su di lui da una parte possono essere coerenti, dall’altra, secondo noi, ha fatto molto bene. Quel che è certo è che alla sicurezza deve esserci qualcuno della Lega: abbiamo dimostrato di saperlo gestire bene. Smentisco comunque la ricostruzione secondo la quale se non danno il ministro dell’Interno a Salvini ci sarà solo un appoggio esterno”.

Governo Meloni, la leghista Murelli (non) smentisce appoggio esterno del Carroccio: “Il Viminale spetta a noi”

Dunque: la Lega appoggerà il governo in pectore di Giorgia Meloni dall’interno anche se Salvini non andrà al Viminale. Ma il Viminale spetta comunque alla Lega. Che fino a prova contraria è il partito di Salvini. Insomma: il Carroccio sosterrà il governo Meloni dall’interno anche Salvini non andrà al Viminale, ma al Viminale dovrà comunque esserci un leghista. Chissà: se non sarà Salvini, magari un fedelissimo di Salvini?

Governo Meloni, la leghista Murelli (non) smentisce appoggio esterno del Carroccio: “Il Viminale spetta a noi”

Nell’incontro Salvini-Meloni “si è parlato della squadra di governo in modo molto chiaro e collaborativo”, ha aggiunto Murelli, che è appena passata dalla Camera al Senato in virtù dell’elezione a Palazzo Madama alle politiche della scorsa domenica. “Non vedo tutte le problematiche che vengono dette solo per attaccarci. Anche in campagna elettorale ci siamo confrontati con FdI sullo scostamento di bilancio, loro sono più cauti, ma cerchiamo di capire prima di tutto i numeri”. Murelli ha una sua idea anche sul calo dei voti della Lega al Nord. “È arrivato il messaggio che dobbiamo ripartire dai territori, dai nostri militanti”, ha sottolineato. “Noi siamo forti dove amministriamo. Ci sono invece altri territori dove abbiamo limitato la partecipazione e lì abbiamo perso voti. La leadership di Salvini non è in discussione, è uscita dal federale”.