28 Settembre 2022
Fonte: Imagoeconomica
Chiusa nel suo studio per tutto il giorno, Giorgia Meloni lavora senza sosta alla composizione della squadra di governo. Un sudoku complesso che deve tener conto dei 'desiderata' degli alleati ma anche delle aspettative che ci sono sul suo governo. La presidente di Fratelli d'Italia sa che non può sbagliare, è consapevole di essere sotto la lente di ingrandimento dell'Europa così come del mondo economico. Ecco perché la lista dei ministri non deve avere sbavature. Ed uno degli ostacoli da superare è la scelta del futuro ministro dell'Interno, poltrona a cui ambisce senza mistero Matteo Salvini. L'argomento è stato tra i temi del colloquio tra il segretario leghista e la presidente di Fdi. Un'ora scarsa di faccia a faccia definito da più parti interlocutorio e che di certo non risolve il problema. La Lega rivendica il Viminale e nello specifico chiede che il posto vada a Salvini. Difficile capire quanto il leader della Lega possa resistere nel perorare la causa visto che al momento la sua richiesta sembra cadere nel vuoto con la proposta sempre sul tavolo di fare il vicepremier insieme con Tajani per blindare l'alleanza. Per il ministero dell'Interno restano in pole i nomi di Piantedosi e Pecoraro. Ma se il leader leghista non verrà accontentato è già pronta l'arma da "fine del mondo": appoggio esterno al governo. Una cosa di cui a via Bellerio si è parlato oggi, dopo l'incontro con "Giorgia". Un'opzione che si sta valutando, intanto come arma tattica per mettere pressione. Poi chissà.
Di Marco Antonellis
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