Draghi, il premier uscente più interventista della storia: green pass, obblighi vaccinali, armi all’Ucraina, decreti, austerity gas. Ma tra 10 giorni si vota
Il premier uscente si comporta come se niente fosse. Forse sa che sarà presente anche dopo il 25 settembre? Magari coi capelli biondi, i tacchi alti e la spilletta di Fd’I?
Mario Draghi fa cose. Decreti, leggi, piani energetici, austerity del gas, aiuti, aiuti bis. È il premier uscente più attivo e interventista della storia. Sì, perché tra una decina di giorni gli italiani andranno al voto. E l’ex presidente della Bce uscirà di scena. Chiunque prenderà il suo posto, di conseguenza, potrà modificare, annullare o stravolgere tutto quel che Draghi ha pianificato. A lui non sembra importare granché. Invece di dedicarsi alla routine istituzionale, come conviene a un presidente del Consiglio uscente, si comporta come se la scadenza della legislatura fosse ancora fissata al 2023, nonostante abbia gli scatoloni pronti sulla scrivania. Deciso e risoluto, Draghi. Come quando ha preso il posto di Giuseppe Conte ed è riuscito nell’impresa di rendere ancora più dure le restrizioni per il Covid con l’introduzione del green pass e degli obblighi vaccinali. Chi si aspettava un allentamento si è ritrovato una stretta. Si sa: la famigerata agenda Draghi è inflessibile. In qualunque ambito. Che poi sia anche efficace, be’, è tutto da vedere.
Draghi, il premier uscente più interventista della storia: armi all’Ucraina, decreti, piani gas. Ma tra 10 giorni si vota
Giusto oggi, martedì 13 settembre, Draghi ha avuto un nuovo colloquio telefonico col presidente ucraino, Volodymyr Zelensky (sì, quello di Vogue). “Il colloquio”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “è incentrato sugli ultimi positivi sviluppi della controffensiva ucraina e della situazione sul terreno, anche con riguardo alla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il presidente Draghi ha confermato il continuo sostegno da parte del governo italiano alle autorità e alla popolazione ucraine in tutti gli ambiti”. Mettiamo da parte i sondaggi e facciamo che alle elezioni vinca uno schieramento, tipo il M5s, che è contrario all’invio delle armi a Kiev: che fine farà la promessa di sostegno di Draghi? “Durante una conversazione col premier italiano Mario Draghi abbiamo discusso gli sviluppi al fronte”, ha reso noto Zelensky su Telegram, sottolineando “l’importanza della cooperazione con l’Italia nel settore della Difesa” che “andrà intensificata”. Come sempre, Zelensky impartisce ordini e parla al posto di Ursula von Der Leyen. Ma questa, come si dice, è un’altra storia di un altro presidente.
Draghi, il premier uscente più interventista della storia: armi all’Ucraina, decreti, piani gas. Ma tra 10 giorni si vota
Sempre oggi, con voto unanime, le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno dato il via libera al decreto aiuti bis da 17 miliardi di euro dopo l’intesa sul testo riformulato dal governo sul Superbonus. Ora il provvedimento è in esame in aula. Quell’aula che il 26 settembre sarà completamente diversa rispetto a oggi. Sia numericamente, sia come connotazione politica. Tant’è. Pochi giorni fa, Roberto Cingolani, il ministro indicato da Draghi per il ministero istituito da Draghi, quello della Transizione ecologica, ha varato il piano gas per il risparmio energetico. Lo stesso Cingolani, all’uscita dal Consiglio energia dell’Ue, che si è svolto lo scorso 9 settembre, aveva detto di aver finito il suo lavoro: “Dovevo fare quel che ho fatto, ero un tecnico del governo Draghi”. Appunto. Il governo Draghi, tra pochi giorni, non esisterà più. Ancor prima di ridurre la temperatura dei termosifoni e di cucinare la pasta a fuoco lento per non sprecare gas. Magari il nuovo premier sarà freddoloso e deciderà di alzarle, le temperature. Chissà. O magari, vedi Giorgia Meloni, la principale candidata a Palazzo Chigi, si allineerà all’agenda Draghi, come per altro ha già fatto Meloni con le sanzioni alla Russia. Uhm. Sorge un dubbio: non è che Draghi va avanti come se niente fosse perché sa già che in qualche modo sarà presente anche dopo il 25 settembre? Magari con i capelli biondi, i tacchi alti e la spilletta di Fratelli d’Italia?