Caro energia, Anci e Upi: “Tagli al servizio pubblico se non arrivano altri 350 milioni”
Decaro e De Pascale chiedono nuove risorse per fronteggiare i rincari: “Altrimenti i bilanci degli enti locali salteranno”. Il governo studia un nuovo decreto
Il caro energia colpisce anche i Comuni e le Province. Sono loro, sindaci e presidenti degli enti provinciali, che devono garantire il servizio pubblico. E sono loro, tramite l’Associazione nazionale dei comuni (Anci) e l’Unione delle province d’Italia (Upi) che hanno lanciato un ultimatum al governo: “Altri 350 milioni o tagli ai servizi”.
Caro energia, Anci e Upi: “Tagli al servizio pubblico se non arrivano altri 350 milioni”
Il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il presidente dell’Upi e primo cittadino di Ravenna, Michele De Pascale, entrambi in quota Pd, che sono tornati a chiedere un intervento urgente per fermare il rincaro dei prezzi dell’energia. “È necessario uno stanziamento straordinario di almeno ulteriori 350 milioni di euro per compensare l’impennata delle nostre spese energetiche, altrimenti i sindaci saranno costretti a tagli dolorosi dei servizi pubblici a tutto danno dei cittadini, in vista di un autunno che già si prospetta molto difficile e preoccupante”, hanno spiegato Decaro e De Pascale in una nota congiunta. “Famiglie e imprese stanno già soffrendo le conseguenze del continuo aumento dei costi dell'energia e sappiamo che il governo sta mettendo a punto provvedimenti urgenti”.
Caro energia, Anci e Upi: “Tagli al servizio pubblico se non arrivano altri 350 milioni”. Nuovo decreto del governo
Intanto, secondo alcune indiscrezioni, un eventuale nuovo intervento dell’esecutivo contro il caro energia non entrerà sotto forma di emendamento nel dl Aiuti bis, ora all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, ma in un decreto ad hoc che verrebbe esaminato dal nuovo Parlamento. Anci e Upi, nel frattempo, chiedono all’esecutivo di Mario Draghi di fare presto. “È indispensabile che negli interventi urgenti sia compresa una misura di sostegno per i Comuni e le Province, in assenza della quale i bilanci degli enti locali sono destinati a saltare”. Nel dl Aiuti bis il governo aveva stanziato contributi pari a 350 milioni per i Comuni e 50 milioni per Province e Città metropolitane per le spese di utenze di energia elettrica e gas contro il caro energia e ripartizione del fondo con apposito decreto entro il 30 settembre 2022, oltre allo scorrimento della graduatoria 2022, entro il 15 settembre, del Fondo progettazione esecutiva e definitiva e a 40 milioni per l’anno 2022 per il trasporto pubblico locale e regionale. Risorse che secondo Decaro e De Pascale non bastano.