27 Luglio 2022
È finito l'atteso vertice del centrodestra che una volta per tutte dovrebbe aver chiarito i nodi principali della coalizione. Alla fine della riunione emerge quanto già riportato nei giorni passati, e cioè che "chi prende più voti indica premier". Inoltre "ognuno correrà con il suo simbolo". Questa la strategia comune di ogni partito che dunque andrà con il proprio simbolo e il proprio capo politico. Come tra l'altro avvenuto nel 2018. Un incontro che avviene ad una settimana esatta dallo strappo di M5s, Lega e Forza Italia al Senato e che ha portato il giorno dopo alle dimissioni di Mario Draghi. Salvini, Meloni e Berlusconi hanno incontrato anche Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia, e Luigi Brugnaro, fondatore di 'Coraggio Italia'. Assente invece Giovanni Toti, fondatore di 'Italia al centro'. Berlusconi è accompagnato da Ronzulli e Tajani. Meloni da La Russa. Mentre con Salvini ci sono Giorgetti e Calderoli.
Passa dunque la linea Meloni-Salvini nel vertice centrodestra di oggi. Nel corso della riunione si sarebbe varato per il classico "chi vince governa", solo che in questo caso essendo tre i leader, c'è voluto un incontro risolutore tra le parti. Si tratta ancora invece sui criteri di divisione dei collegi uninominali "in un clima sereno", viene riferito. Salvini lo ufficializza: "Decidono gli italiani, decidono liberamente i cittadini il 25 settembre: chi prende un voto in più" esprimerà la premiership. "La squadra sarà compatta" assicura il leader della Lega.
Nel vertice di centrodestra di oggi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, si incontreranno a Montecitorio per fare il punto sui temi più importanti da portare agli elettori. Tra questi sicuramente la leadership. Se da Meloni e Salvini arrivano rassicurazioni sul fatto che "chi vince governa", lo stesso non si può al momento dire per Silvio Berlusconi che tentenna e ad un'intervista rilasciata al Corriere della Sera: "Questo tema non mi appassiona".
C'è poi la questione dei collegi uninominali: Fdi come dichiarato dal suo capogruppo alla camera Francesco Lollobrigida, chiede il 50% dei collegi, un po' come accaduto nel 2018. Per decidere ciò probabilmente i tre leader si serviranno di un sondaggio, ognuno con un proprio istituto di fiducia. Ed in base alla media verrà presa una decisione. Da parte di Fratelli d'Italia si precisa come "non è escluso che da parte nostra non ci siano aperture, gesti di generosità per esempio su alcuni collegi da attribuire ai centristi. Ma il metodo deve essere confermato".
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