11 Luglio 2022
"Sul superbonus ci aspettavamo di più, occorre intervenire immediatamente, senza se e senza ma", mentre c'è stata "mancata discussione". "Avendo espresso il nostro sostegno al governo, esplicitato nel voto di fiducia" di giovedì scorso, "annuncio che il M5S non parteciperà alla votazione finale sul provvedimento". Così il capogruppo M5S Davide Crippa in Aula alla Camera nella dichiarazione di voto al dl aiuti. Il Movimento 5 Stelle apre, di fatto, le ostilità nei confronti dell'esecutivo e decide di uscire dall'aula durante il voto sul decreto. Una mossa che potrebbe avere gravi conseguenze per la tenuta dell'esecutivo. Prevale dunque la linea dura, quanto meno alla Camera.
Dopo la fiducia votata la scorsa settimana i deputati del Movimento 5 Stelle faranno sentire la loro "voce" non partecipando al voto di oggi. Il deputato Francesco Silvestri (M5S) ha dichiarato: "Oggi usciremo dall’Aula dopo aver votato fiducia al governo l’altro giorno". E spiega anche il motivo: "Siamo in attesa di risposte importanti dal presidente Draghi su grandi temi per il Paese", sottolineando che "nel dl aiuti si poteva fare di più sul superbonus, la questione dell’inceneritore non è gradita per noi nei modi e nel merito, abbiamo criticità quindi non parteciperemo al voto". Il regolamento di Montecitorio prevede il voto disgiunto, prima alla fiducia e poi al testo. Ora cosa potrebbe accadere? Ogni scenario è aperto: di certo se dovesse permanere la linea della fermezza anche al Senato (dove il decreto è atteso questa settimana) le cose potrebbero farsi complicate per l'esecutivo.
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rivolge un appello direttamente al premier: "Chiediamo al presidente Mario Draghi di sottrarsi a questa logica politicamente ricattatoria e di prendere atto della situazione che si è creata. Così come siamo stati responsabili nel far nascere il governo Draghi, altrettanto lo saremo nell'ultimo scorcio di legislatura. Ecco perché - prosegue il Cavaliere - chiediamo che ci sia una verifica della maggioranza al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani''.
"La decisione di uscire dall’Aula sul Dl Aiuti è gravissima e non potrà essere senza conseguenze", tuona Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. "La responsabilità, che ha caratterizzato l’adesione di Forza Italia a questo governo di unità nazionale, non può essere scambiata per subalternità".
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