Austerity gas ed energetica, Draghi e il piano di emergenza: dopo il lockdown arriva il coprifuoco
Il governo Draghi sta valutando un piano d'emergenza per razionare le risorse di energia e gas in caso di stop delle forniture da parte di Putin: dal riscaldamento degli uffici fino ai tagli alle industrie
Rischio austerity gas ed energetica, dopo il primo stop del Nord Stream 1, e le prime avvisaglie di razionamento in Germania, anche Draghi vuole fare la sua mossa. Il premier infatti sta valutando un piano d'emergenza da mettere in campo in caso di stop del gas russo da parte di Vladimir Putin. Come piano purtroppo non traspare nulla di buono: si parla di stop ai caloriferi, razionamento residenziale, tagli al riscaldamento degli uffici pubblici, fino a colpire le aziende stesse, soprattutto quelle "energivore".
Austerity gas ed energetica, ecco il piano d'emergenza per le famiglie
Non promette davvero nulla di buono il piano d'emergenza proposto dal Governo Draghi. Per le famiglie italiane si parla solo per quest'estate di un limite all’uso dell’aria condizionata in casa fino a 27 gradi. Mentre per l'inverno già si parla di uno "stop" ai caloriferi, stabilito a seconda delle esigenze, che può limitarsi anche solo ad una temperatura ridotta di 2 gradi, o all'introduzione di nuovi paletti sugli orari.
Ma che può arrivare anche all'introduzione di un'interruzione dei servizi energetici in casi estremi, come già era stato proposto con per la fascia 4-6 di mattina. E questo solo per le utenze domestiche da quest'estate e inverno. Nel caso degli uffici pubblici, che già devono subire la riduzione del riscaldamento a 19 gradi per l'inverno, e a 27 gradi per l'estate, si parla addirittura di procedere alla chiusura anticipata. E forse al coprifuoco, anche per i privati.
Austerity gas ed energetica, col piano d'emergenza torna l'incubo del "coprifuoco"
Oltre ad una riduzione dei consumi, il Governo Draghi sta puntando a istituire il coprifuoco per negozi, locali privati, uffici pubblici. Gli orari devono essere ancora concordati, ma già si parla di provvedere alla chiusura anticipata dei negozi per le ore 19, mentre per i locali privati, come bar, ristoranti, pub e discoteche, si potrà arrivare fino alle 23. Diversamente, per gli uffici pubblici verrà disposta l'uscita alle ore 17,30.
Inoltre, chi sarà al giro di sera si ritroverà con un'illuminazione pubblica alternata: solo un lampione su due rimarrà acceso. E chi sarà al giro potrà accedere solo alle farmacie: anche i locali che vendono beni alimentari dovranno chiudere alle 19.
Governo Draghi, piano d'emergenza anche per "aziende energivore"
Tra tutti, a pagare il prezzo più alto per questo piano d'emergenza saranno le cosiddette "aziende energivore". Secondo quanto previsto, il Governo Draghi vuole provvedere a interrompere le forniture di gas e luce a tutte le aziende che, proprio grazie a queste forniture, riescono ad andare avanti: cementifici, acciaierie, ceramisti, vetrai e tanti altri.
Anche se si parla di un'interruzione limitata nel tempo, e che sarà compensata dalle riserve strategiche negli stoccaggi, potrebbe diventare un dramma per queste aziende, che si ritroveranno a produrre meno, mettendo in crisi i propri bilanci aziendali. E anche i propri dipendenti.
Se tutto quanto verrà approvato, anche a seguito del piano unitario che verrà presentato a Bruxelles tra una settimana, per l'Italia si parla di un risparmio che va dal 15% al 20%. Il problema però è che rimarrebbe comunque un margine di dipendenza, al quale difficilmente potremmo staccarcene nel breve periodo. A meno che non ci pensi Putin, come già è accaduto con la chiusura "provvisoria" del Nord Stream.