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Conte e Salvini in coro: "Indegno che si facciano liste di proscrizione"

il grillino ed il leader della Lega furibondi. Salvini commenta: "Le liste di proscrizione ricordano anni bui del nostro Paese". Il copasir si difende: "I nomi pubblicati dal Corriere della Sera non si trovano in un dossier dei servizi segreti"

07 Giugno 2022

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Salvini Conte (foto LaPresse)

La presunta lista di proscrizione del Copasir che in realtà non sarebbe essere del Copasir non è piaciuta a Conte e Salvini ma più generale a chi c'è dentro. Il grillino in particolare ha dichiarato: "Ho dato un’occhiata a quelle foto segnaletiche, a quella lista di proscrizione. Ho visto anche che è stata abbinata a presunte inchieste del Copasir. Secondo me bisogna stare molto attenti. Anzi, voglio essere esplicito: trovo indegno che si facciano delle liste di proscrizione, che si mettano delle immagini di alcune persone, estraendo delle opinioni che hanno espresso. Il nostro Paese è bello perché siamo in democrazia, teniamocela stretta".

Lista di proscrizione, Conte e Salvini furibondi

Gli fa eco il leader della Lega Matteo Salvini il quale commenta: "Diciamo che le liste di proscrizione ricordano anni bui del nostro Paese. Un conto è la libertà di opinione, un conto è mettere nomi, cognomi e facce di persone sgradite sui giornali. Additarli come nemici del popolo mi sembra volgare. Lo faceva qualcuno negli anni Venti del secolo scorso e non è finita bene. Non mi piacciono le liste di nomi e cognomi sgraditi, a meno che non ci siano dei reati".

Un argomento che sembra dividere lo stesso centrodestra dato che il leghista Raffaele Volpi da un colpo al cerchio e uno alla botte: "Sono sconcertato di attività del Copasir che non rispondono a verità" perché il comitato "non ha avuto, non ha visto né tantomeno redatto" liste di nomi. Però sottolinea che "sarebbe utile ritrovare una forma comunicativa più idonea e consona alle peculiarità del Copasir evitando eccessi esternativi che rischiano di minare l’autorevolezza del Comitato".

Il Comitato parlamentare per la sicurezza per difendersi ha dichiarato di star lavorando sì a "un’indagine conoscitiva su disinformazione e ingerenze straniere” sull’informazione, ma i nomi, pubblicati dal Corriere della Sera, non si trovano in un dossier dei servizi segreti, al contrario di quanto è stato ricostruito. Il presidente dell’organismo parlamentare Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia dichiara: "La lista l’ho letta sul giornale, io non la conoscevo prima. Noi abbiamo attivato un’indagine alla fine della quale, ove lo ritenessimo, produrremo una specifica relazione al Parlamento".

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