27 Maggio 2022
L'ex senatore Jonny Crosio passa dalla Lega a Fratelli d'Italia: "Salvini confuso". Non si tratta di una diaspora come capitato al Movimento 5 Stelle, che in questa legislatura che ancora deve terminare ha perso il 30% dei suoi rappresentanti in Parlamento. Nè la situazione è paragonabile a un cambio di casacca qualsiasi a Montecitorio o a Palazzo Madama, visto che Crosio non è né deputato né senatore. Ma sicuramente è un segnale anche simbolico di come i rapporti di forza nel centrodestra stiano di nuovo cambiando. Dopo l'egemonia berlusconiana, durata dal 1994 alle ultime elezioni politiche del 2018, sembrava arrivato il momento della Lega nazionale e non più secessionista di Matteo Salvini. Invece, la guida del segretario del Carroccio potrebbe essere solo una parentesi, durata lo spazio di appena una legislatura.
L'addio di Crosio, infatti, è un segnale molto forte soprattutto dal punto di vista identitario. Rappresentante della Lega praticamente dalle origini, visto che ne faceva parte da 30 anni, è stato prima deputato e poi senatore sotto il simbolo di Alberto da Giussano. La sua roccaforte elettorale è Sondrio, in Lombardia, quella che il fondatore Umberto Bossi definiva "la provincia più verde d'Italia".
Ora Crosio dice che non condivideva da tempo la linea portata avanti da Salvini e ha deciso di cambiare partito. Rappresentante della Lega secessionista e padana, il nuovo corso portato avanti dalll'ex ministro dell'Interno era "in contrasto e incompatibile" con la sua storia politica. Il passaggio a Fratelli d'Italia è avvenuto "con convinzione" che sia stata la scelta giusta.
Il partito guidato da Giorgia Meloni è "l'unico di centrodestra che, anche in provincia di Sondrio, lavori per strutturare sempre più la propria classe dirigente, dove opportunisti e 'yes man' non sono graditi", ha spiegato nella conferenza stampa convocata per annunciare il suo divorzio dal Carroccio. La guida di Salvini gli appariva "scombinata e sempre più confusa" e le motivazioni che lo hanno spinto a cambiare sono state tante: "la decisione di governare con sinistra e 5 Stelle, l'emarginazione in ambito europeo e internazionale causata da una politica sempre più anacronistica, la farsa sull'elezione del capo dello Stato".
Per contro, Crosio elogia la sua nuova guida politica: Giorgia Meloni. "Meloni è l'unica donna leader sia di un partito politico europeo che di un partito nazionale, oltre che la prima italiana a guidare un partito europeo". Ma soprattutto è a capo dell'unico partito che ha dimostrato in questi anni di essere "fedele agli impegni elettorali e coerente col proprio pensiero politico".
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