Guerra Ucraina e spese militari, strappo Draghi-Conte: governo rischia. Per le armi 11 mld in più l'anno

Scontro totale tra il leader M5s e il premier, che sale da Mattarella e fa tremare l'esecutivo. I conti per raggiungere il 2% del pil nelle spese militari: all'Italia servono 73 miliardi in più all'anno

"Maggioranza a rischio". E' la conclusione di una serata drammatica, che ha visto andare in scena uno scontro totale tra il premier Mario Draghi e il suo predecessore a Palazzo Chigi, il leader del M5S Giuseppe Conte. Motivo del contendere le spese militari, con un confronto che non si è risolto con una pacca sulle spalle ma ha visto un preoccupante muro contro muro che torna a far suonare, alto, l'allarme sulla tenuta del governo. Tanto che l'ex numero uno della Bce, dopo il faccia a faccia durato circa un'ora e mezzo, è salito al Quirinale, per informare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul dossier spese militari, scoglio piombato sulla strada accidentata della sua maggioranza.

Scontro totale Conte-Draghi sulle spese militari

Conte ha spiegato ai giornalisti che durante l'incontro con Draghi ha ribadito di non mettere "in discussione gli accordi con la Nato, ma l'aumento delle spese militari ora sarebbe improvvido" perché "le priorità degli italiani sono altre".  Ma a Draghi la spiegazione di Conte non è piaciuta per niente, tanto che Palazzo Chigi ha comunicato in modo chiaro: "Il governo intende rispettare e ribadire con decisione gli impegni Nato sull'aumento delle spese militari al 2% del Pil. Altrimenti verrebbero meno gli impegni presi dalla maggioranza".

Anzi, Draghi non ci sta a passare da guerrafondaio e Palazzo Chigi ha comunicato i conti sulle spese militari degli anni scorsi. "Il bilancio della difesa nel 2018 era sostanzialmente uguale al 2008. Nel 2018 si registravano circa 21 mld, nel 2021 24,6 miliardi (un aumento del 17 per cento): questi sono i dati del Ministero della difesa nei governi Conte. Tra il 2021 e il 2022 il bilancio della difesa sale invece a 26 miliardi: un aumento del 5,6 per cento".

Conte è poi tornato all'attacco durante la trasmissione Di Martedì su La7, dichiarando che un conto è la spesa che si intende sostenere "un altro conto è se questo impegno va rispettato nel 2024, un altro entro il il 2028, un altro ancora è rispettarlo entro il 2030. Con Draghi ci siamo lasciati dicendoci che ne discuteremo e che approfondiremo". Ma quanto dovrà spendere in più l'Italia per raggiungere l'obiettivo del 2% del pil in spese di difesa come richiede la Nato?

I conti generali li ha prodotti il Fatto Quotidiano che parla di un aumento di 81,4 miliardi di dollari l’anno, 73,3 miliardi di euro al cambio corrente. A tanto ammonterebbe la maggior spesa militare dei 19 Paesi della Nato che non hanno ancora portato le proprie uscite per la difesa al 2% del Pil se, come richiesto nello scenario di base dall’Alleanza Atlantica, si allineassero alle richieste dell'Alleanza Atlantica. Per l'Italia si tratterebbe di 11,2 miliardi ogni 365 giorni. Cifre alte, altissime.