17 Marzo 2022
Volodymir Zelens’kyj, presidente dell’Ucraina, non le ha mandate a dire all’Europa ma soprattutto alla Germania, rinfacciando da un maxi schermo del Parlamento di Bruxelles, giustamente e in maniera limpida. che per la sua nazione non è stato fatto nessun passo in avanti. Le bombe continuano a cadere sulla popolazione, procurando migliaia di morti al giorno, i profughi si stanno dirigendo in Polonia e Moldavia ma presto saranno in tutta Europa, la situazione sanitaria e sociale è sotto i piedi, Vladimir Putin continua l’avanzata stizzito e impermalosito dalle parole di Joe Biden, e tutto questo davanti agli occhi di Nato e Ue che restano a guardare o al massimo tirano fuori un’altra sanzione.
In Ucraina, c’è bisogno di agire; sono tre settimane che nessuno muove un dito, se non le associazioni solidali di tutto il mondo, per salvare donne e bambini dalle esplosioni, dare loro cibo e una casa momentanea. Le istituzioni parlano, s’incontrano, dialogano, ma alla fine per cosa o per chi? Probabilmente, non lo sanno neppure loro, tanto deboli sono ministri e dirigenti dei vari governi. Siamo nell’anno del Signore 2022 e ancora si permette ad un paese sovrano d’invaderne un altro sovrano senza che il secondo sia minimamente tutelato. Non siamo nel 1945, dopo quasi dieci anni di guerra, in cui era tutto complicato, soprattutto comunicazione e spostamenti, ma viviamo nell’era digitale dove tutto è smart, meno che le situazioni davvero importanti.
Siamo avanti anni luce con tecnologia, nucleare e armi, indietro decenni per diplomazia, dialogo tra paesi e rapporti umani.
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