Quirinale, i centristi spingono Casini ma lui raffredda gli animi e invoca Mattarella
Forza Italia e i partiti centristi decidono di puntare su Casini per il Quirinale, ma il diretto interessato chiede di frenare gli entusiasmi: "Prima di noi viene l'Italia"
La convergenza di Forza Italia e dei centristi su Pier Ferdinando Casini sembra essere l'unico punto fermo della sesta giornata di votazioni per il Quirinale. Dopo lo strappo con il resto del centrodestra avvenuto in serata, i berlusconiani hanno deciso di puntare sull'ex presidente della Camera, pur astenendosi dalla settima votazione avvenuta in mattinata. Su Casini puntano anche i grandi elettori di Noi con l'Italia e Coraggio Italia, mentre Italia Viva per il momento non si sono sbilanciati, anche se nei giorni scorsi lo stesso Matteo Renzi aveva indicato l'ex Dc come uno dei papabili per il Colle.
Poco dopo mezzogiorno arriva però l'improvviso endorsement di Casini per un ritorno di Mattarella: "L'Italia non può ulteriormente essere logorata da chi antepone le proprie ambizioni personali al bene del paese. Certamente io non voglio essere tra questi. Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell'interesse del Paese". Affermazioni che arrivano sull'onda dell'accordo sotterraneo nella maggioranza per la rielezione del capo dello Stato uscente.
Quirinale, i centristi e Forza Italia spingono Casini
"Spero si riesca ad individuare un candidato comune", aveva affermato Maurizio Lupi arrivando alla Camera. Il leader di Noi con l'Italia aveva spiegato: "Noi ci siamo trovati con Fi e con gli altri centristi e abbiamo dato mandato ad Antonio Tajani di portare al tavolo con la maggioranza il nome di Casini che è autorevole come quello del premier Draghi". In mattinata è poi giunto l'annuncio dello stesso Tajani sull'astensione di Forza Italia dal settimo voto per il Quirinale, segno che il nome di Casini probabilmente non è ancora abbastanza maturo: Su indicazione del Presidente Berlusconi, per la votazione di questa mattina Forza Italia ha deciso di astenersi".
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Ed è proprio Casini nelle stesse ore a cercare di fare chiarezza sulla sua candidatura: "Il mio nome può essere sul tavolo solo se rappresenta un momento di unità e di convergenza: l’Italia viene prima delle nostre ambizioni personali". Al fine di evitare fraintendimenti, l'ex presidente della Camera decide di non andare per il sottile e pubblica sul suo profilo Instagram una fotografia del Tricolore con le parole: "Prima di noi viene l'Italia". L'implicito invito di Casini è quello che i partiti riescano a trovare una convergenza comune piuttosto che singoli candidati di bandiera da imporre, fermo restando che per il senatore "non possiamo continuare in eterno" con le votazioni.
"Il nome su cui si raccoglie la maggiore sensibilità mi pare sia quello di Pier Ferdinando Casini", afferma Giovanni Toti di Cambiamo. Secondo fonti parlamentari l'ipotesi più accreditata è quella di cercare l'intesa per eleggerlo all'ottava votazione di sabato pomeriggio.