24 Gennaio 2022
Mario Draghi deve restare a Palazzo Chigi. Fino a qualche giorno fa era questo l'onnipresente ritornello su tutti i media internazionali, in particolare quelli che "contano". Financial Times, Bloomberg, Washington Post, New York Times e compagnia cantante. Erano tutti d'accordo: SuperMario non deve essere spedito al Colle dove non conterebbe più nulla in un ruolo prettamente cerimoniale ma dovrebbe essere lasciato al suo posto a Palazzo Chigi dove può continuare a incidere come presidente del consiglio. Questo però prima che arrivasse il giorno della prima chiama per l'elezione al Quirinale.
Ora, però, qualcosa è cambiato. E il coro dei centri finanziari, dei mercati e dei media rappresentanti di questi centri di potere dell'establishment cercano di spingere lo stesso Draghi al Quirinale. Basta passarli in rassegna. Secondo il Financial Times l'incertezza sul futuro di Draghi "ha rinnovato le ansie sulla capacità dell'Italia di attuare riforme difficili ma attese da tempo per migliorare le sue prospettive di crescita". Draghi, ricorda Ft, ha galvanizzato il sostegno trasversale per il piano di ripresa dell'Ue, ha guidato una prima serie di riforme attraverso il Parlamento e ha iniziato a tagliare la selva burocratica dell'Italia. Lo slancio delle riforme e la disciplina fiscale "potrebbe vacillare senza la sua leadership diretta, mettendo a rischio l'intero programma". Non è solo l'opportunità unica dell'Italia per un rilancio economico ad essere in gioco. Ft ricorda che il nostro paese paese determinerà in larga misura il successo del fondo di ripresa dell'Ue da 750 miliardi di euro, di cui l'Italia è il maggior beneficiario.
Secondo l'editoriale del Financial Times, quindi, "la reputazione internazionale di Draghi, il suo curriculum e l'impegno per il ruolo dell'Italia nell'Ue lo rendono un candidato ovvio per un mandato di sette anni come Capo di Stato" visto che si tratta di "un ruolo che non è solo cerimoniale ma prevede poteri reali, soprattutto in tempi di crisi e profonde divisioni politiche interne". Dal Quirinale - il sontuoso palazzo presidenziale che una volta era la casa dei Papi e dei re italiani - "Draghi potrebbe usare il suo potere per supervisionare il governo e la sua autorità morale per assicurare che le future amministrazioni mantengano le riforme sulla strada giusta e per controllare gli impulsi politici populisti".
Bloomberg assegna invece al fatto che Draghi sia in corsa un valore salvifico sull'andamento finanziario dell'Italia. "Gli spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi a 10 anni si sono ampliati in vista del voto di questa settimana, ma non in modo enorme, un possibile segno che i mercati traggono conforto dalla convinzione che Draghi non uscirà dalla scena politica. Draghi, che ha assunto l'incarico come parte di un governo provvisorio nel febbraio 2021, quando il Paese era in un vicolo cieco politico, potrebbe scommettere che le sue possibilità di cementare la sua eredità siano migliori se passa da Palazzo Chigi al Quirinale, che ha un mandato di sette anni. Se rimane nel suo attuale lavoro, rischia di essere trascinato nel pantano delle lotte intestine politiche, come successe a Mario Monti, un altro rispettato tecnocrate". Lo scrive Bloomberg Businessweek in un'analisi sull'Italia e sul voto per il Quirinale. "I presidenti italiani hanno più potere di quanto sembri. Mentre trascorrono molto tempo in compiti cerimoniali, il fatto è che nessuno può essere premier senza il loro consenso. I presidenti sciolgono anche il Parlamento, o decidono di non farlo, il che significa che possono agire come forza di stabilità nelle crisi. Possono respingere leggi e decreti che ritengono non in linea con la costituzione e possono porre il veto alla nomina dei ministri".
Insomma, ora ci si è accorti che salire al Colle conta qualcosa. E allora meglio provare a spingerci l'amico Draghi.
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