Quirinale, Berlusconi in campagna elettorale: corteggia anche il M5s, ma Salvini lo stoppa
Il leader di Forza Italia dice che il suo partito ha una radice comune coi pentastellati, dopo averli pesantemente criticati per anni. Il motivo? E' alla caccia di voti per il Colle
"Il voto al Movimento Cinque Stelle, dal quale siamo lontanissimi è nato da motivazioni tutt'altro che ignobili o irragionevoli. Nasceva infatti dallo stesso disagio e dallo stesso fastidio per un certo tipo di politica per la quale è nata Forza Italia. I Cinque Stelle non sono riusciti a dare una rappresentanza a questa Italia, ma hanno dato voce ad un disagio reale, che merita rispetto, attenzione, ed anche delle risposte". Parole e musica di Silvio Berlusconi. Proprio così, non avete letto male. Il leader di Forza Italia, colui che ha sempre criticato aspramente (e molto spesso giustamente) i pentastellati, ora gli liscia il pelo.
Perché Berlusconi ora corteggia anche il M5s
"La parola moderati si presta a un equivoco. I moderati non sono coloro che non hanno opinioni forti, convinzioni profonde, passioni civili intense: sono coloro che con razionalità e concretezza, con rispetto degli altri e spirito critico, manifestano le loro convinzioni e sulla base di queste scelgono", ha detto ancora Berlusconi, in una intervista per il numero speciale di Milano Finanza, in occasione dei 35 anni di MF-Milano Finanza.
Ma quello che sorprende, ovviamente, è la prima parte. E non può che far sottolineare quella che ormai sembra una chiarissima evidenza: Berlusconi è in campagna elettorale per il Quirinale. Il leader di Forza Italia vuole diventare il prossimo presidente della Repubblica, nonostante tutte le difficoltà e nonostante anche all'interno dell'ipotetica coalizione di centrodestra ci sia chi rema contro di lui. Ecco come si spiegano le parole rivolte al M5s ma soprattutto ai fuoriusciti o a quelli che stanno per farlo, visto che diversi parlamentari pentastellati sembrano pronti a mollare la barca che affonda dopo la vicenda dei pagamenti arretrati.
Il problema è che nella complicata partita a scacchi per il Colle, i colleghi di coalizione di Berlusconi non hanno apprezzato lo stop di Forza Italia a Mario Draghi. Uno stop esplicitato da Antonio Tajani, numero due di Berlusconi il quale ha detto che in caso di ascesa al Colle di SuperMario non resta che il voto. Mossa motivata dal disincentivare il voto per l'attuale premier e favorire Berlusconi. Lui ci crede e prepara anche un video stile 1994 da discesa in campo.