Lunedì, 08 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Quirinale, Mattarella si dice "stupito" dalla proposta del Parlamento. Delusione nel Pd

Dal Quirinale Sergio Mattarella lascia trapelare un certo "stupore" per la proposta parlamentare del Pd che vorrebbe un suo bis al Colle

03 Dicembre 2021

Sergio Mattarella al Senato della Repubblica, 2021

Sergio Mattarella al Senato della Repubblica, 2021 (fonte: lapresse.it))

Fonti interne al Quirinale lasciano trapelare di un certo "stupore" di Sergio Mattarella dopo il disegno di legge costituzionale presentato dal Pd. La notizia di questi giorni infatti sarebbe quella di un Partito Democratico fortemente attivo per facilitare un "Mattarella bis". La risposta arriva direttamente dall'attuale inquilino del Colle, che si dice "stupito". Il che tradotto vuol dire "irritato" come fanno notare diversi giornali oggi. Mattarella aveva già infatti espresso la sua volontà di non candidarsi nuovamente per diversi motivi, prima di tutto anagrafici. Delusione fra le fila del Pd.

Le modifiche costituzionali volute dal Pd per rieleggere Mattarella

Nelle intenzioni del Partito Democratico c'era la volontà di proporre cambiamenti costituzionali in vista delle nuove elezioni per il Quirinale. Le proposte, messe nero su bianco da un nuovo disegno di legge, miravano a riformare due articoli fondamentali della Costituzione. Il numero 85 e l’88. Il primo esplicita la durata del mandato del Capo dello Stato, mentre il secondo delinea l'impossibilità, per lo stesso, di sciogliere le Camere negli ultimi sei mesi di mandato presidenziale. Il Partito Democratico, stando a quanto si evince dal ddl, voleva da una parte rimuovere il vincolo di un solo mandato e allo stesso tempo dare al Presidente la possibilità di sciogliere le Camere. Non ci è voluto troppo tempo agli osservatori politici per notare un evidente filo rosso. Che collega le riforme presentate con la volontà di rivedere Mattarella seduto al Quirinale. Per un mandato "a tempo" stavolta, come già avvenuto pochi anni fa al suo predecessore, Giorgio Napolitano.

L'irritazione del Capo dello Stato

Il piano del Partito Democratico, nella figura dei suoi propositori Zanda e Perrini, è stato dunque decisamente respinto. Mattarella, scrivono oggi diversi quotidiani, considera il doppio mandato nei fatti incostituzionale. Così come l'abolizione del semestre bianco, garanzia di stabilità giuridica. Alcune interpretazioni della stampa sono state giudicate dall'attuale inquilino del Colle fortemente tendenziose. Come quelle che identificherebbero nello stesso Presidente della Repubblica il mandante indiretto delle suddette riforme. Quasi volesse prepararsi il campo per un suo bis. Ipotesi seccamente rispedita ai mittenti. Rimane dunque il nodo rielezione e la delusione nel Partito Democratico per un ulteriore piano "Quirinale" affossato sul nascere. Nel frattempo Mario Draghi mantiene il riserbo sui suoi piani futuri. Neanche i fedelissimi sanno quali siano le sue intenzioni, ma proprio il mancato rigetto dell'ipotesi lascerebbe presagire un suo forte interessamento. Nel frattempo sono salite le quotazioni di Elisabetta Belloni, ex direttrice generale della Farnesina, ora a capo dei servizi segreti. In questi giorni la stampa parla di lei come prima Presidente della Repubblica donna, un titolo che sta acquistando sempre più seguaci. Resta implicito che qualora Draghi volesse davvero, finalmente, dichiararsi, allora il nome della Belloni verrebbe dirottato a Palazzo Chigi. Una candidatura di Supermario sarebbe davvero troppo difficile da ignorare.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x