Conte durissimo su Renzi: "È passato a fare affari, forse non è più un politico"

Il leader del Movimento 5 Stelle all'attacco contro Matteo Renzi, che lo scorso gennaio causò la caduta del suo secondo governo

Nel corso dell'intervista rilasciata a In Onda con Lilli Gruber, Giuseppe Conte si è scagliato contro Matteo Renzi. Il leader 5 Stelle ha infatti dichiarato che forse l'ex sindaco di Firenze "forse non è più un politico", essendo passato a fare affari. Conte si riferisce ai discorsi, ottimamente pagati è bene dire, che Renzi ha fatto in paese non esattamente democratici. In primis l'Arabia Saudita dove ha parlato di "Rinascimento Saudita" con Moḥammad bin Salmān, de facto attuale capo politico del paese. Ma si riferisce anche alla recente notizia della presenza di Renzi nel Consiglio d'amministrazione di una società russa di car sharing.

Le parole di Conte

Conte si è lasciato andare dopo una precisa domanda di Lilli Gruber: "Renzi è al centro di una forte polemica per la pubblicazione dei suoi compensi per conferenze e consulenze dati in giro per il mondo, anche a regimi autoritari. È un bene che siano resi pubblici?" Come ha ricordato la stessa Gruber inizialmente, Renzi fu l'uomo che fece cadere il governo Conte II, ritirando i propri parlamentari (Italia Viva) dalla compagine che allora sosteneva l'esecutivo. Quindi non è difficile credere che ci sia più di qualche sassolino rimasto nella scarpa del leader 5 Stelle. Conte risponde citando un episodio televisivo in cui Renzi dichiarò che i politici non devono fare i comitati d'affari e devono avere un estratto conto congruo con la loro attività politica. "Da allora ha cambiato completamente idea, è passato dalla parte opposta, quel conto è cresciuto, evidentemente è passato a fare affari. Forse non è più un politico".

I compensi di Renzi 

La questione ruota tutta attorno all'opportunità o meno che un esponente di spicco della classe politica di un paese riceva pagamenti da regimi che poco hanno a che vedere con gli ideali democratici europei. Conte su questo non ha dubbi: "Secondo me non è accettabile che un nostro Senatore, pagato dai cittadini, prenda soldi da enti pubblici di uno stato estero. Questo non è ammissibile". Infine chiude con un altro durissimo attacco. Renzi avrebbe preso 19 mila euro per una consulenza ai Benetton nel 2019, lo stesso anno della caduta del Ponte Morandi: "Ditemi voi in che stato d'animo Italia Viva avrebbe approcciato la discussione sulla revoca delle concessioni autostradali".