08 Novembre 2021
Fonte: LaPresse
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nel 2018 era stato chiaro: "Non ho mai ricevuto un centesimo da Autostrade o dai suoi azionisti". Si è successivamente scoperto che Renzi, oltre ad empatizzare con il colosso di Autostrade per l'Italia, ha anche ricevuto un ricco compenso per un suo intervento.
Questa storia ha un inizio: il funerale di Gilberto Benetton. L' "anima finanziaria" della famiglia Benetton è deceduta due mesi dopo una delle tragedie peggiori della storia contemporanea italiana: il crollo del ponte Morandi. Con il crollo del ponte autostradale, persero la vita 43 persone. Quel disastro è stato successivamente la fine del dominio della famiglia Benetton, alla quale è stata revocata la concessione per le autostrade italiane. Il 2018 ha segnato un crollo di popolarità per i Benetton, anche a seguito dei forti attacchi politici da parte del M5S, che governava insieme alla Lega dell'allora Ministro degli Interni Matteo Salvini. L'unico personaggio del panorama politico italiano a provare compassione per i Benetton fu solo il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Ai funerali di Gilberto Benetton, Renzi reclamava a gran voce solidarietà nei confronti di una famiglia che ha da sempre rappresentato l'imprenditoria italiana nel mondo. Il campanello d'allarme nei confronti di Renzi quindi andava già acceso, visto il forte attaccamento ai Benetton.
La conferma che ha smentito le dichiarazioni fatte da Renzi nel 2018 è arrivata quando, l'anno successivo al crollo del ponte Morandi, si è scoperto che il leader di Italia Viva aveva preso 19mila euro dai Benetton per uno speech. L'intervento di Renzi è avvenuto in occasione di un meeting sulle "Eccellenze Made in Italy", organizzato a Firenze dalla 21 Investimenti Sgr, di Alessandro Benetton. Ciò che ha reso la posizione di Renzi controversa è stata la partecipazione attiva di quest'ultimo nella revoca della concessione per le autostrade italiane ai Benetton. Una partecipazione attiva da parte del leader di Italia Viva che fa discutere molto, in quanto solo ad inizio 2021, aveva inserito nei "30 punti", come motivazione alla crisi di governo, la questione "Autostrade".
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