Conte e l'ossessione per il reddito di cittadinanza: "Lo abbiamo migliorato". Ma la realtà è diversa
Il leader 5 stelle rimane l'ultimo a difendere il reddito di cittadinanza mentre gli altri partiti spingono per una sua modifica
È un Giuseppe Conte contro tutti quello che si erge a difesa del reddito di cittadinanza. Sono giorni decisivi per la prossima Legge di Bilancio, da approvare entro la fine dell'anno, e l'avvocato del popolo lo sa bene. Per questo motivo si spende in parole decise verso il reddito di cittadinanza. Il sussidio era stato introdotto proprio durante il suo primo governo, nel gennaio 2019. Sbandierato come un successo politico da tramandarsi per generazioni, nella pratica è andata diversamente.
Non si contano più infatti i casi di appropriazione del sussidio da parte di individui che non ne avrebbero i presupposti economici, specie nel sud del paese. Non è un caso che sempre Conte abbia voluto proprio toccare la questione meridionale nelle sue ultime dichiarazioni pubbliche: "Usciamo da questa triste sfida fratricida Nord-Sud: è miope. Lo scenario attuale ci dice che ci sono tanti Sud anche al Nord. Se si vuole dare un senso alla missione Pnrr e crescita, dobbiamo stare tutti dalla stessa parte della barricata".
Le parole di Conte sul reddito di cittadinanza
L'ultima difesa del reddito di cittadinanza arriva nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica. "Le destre si sbracciano per colpire uno strumento di sostegno a lavoratori sottopagati, persone in povertà, minori, fragili, disabili. Ma strizzano l'occhio all'evasione fiscale da oltre 100 miliardi l'anno che noi abbiamo combattuto con programmi come il Cashback. Non esibiranno mai questo scalpo, si mettano l'anima in pace" - e ancora - "Abbiamo migliorato noi stessi il Reddito di cittadinanza: più controlli, più incentivi per accettare le offerte di lavoro, sgravi alle imprese per favorire le assunzioni". E Conte sa già che fare per controllare che parte dei 209 miliardi concessi dall'Unione Europea finiscano a finanziare il reddito di cittadinanza. "Il Movimento si doterà di una struttura di monitoraggio sul Pnrr. Non ci basta aver conquistato quei 209 miliardi, ora vogliamo controllare che quei finanziamenti migliorino in tempi certi la vita delle persone, correggendo per tempo eventuali storture su dotazioni finanziarie e tecniche".
La realtà dei fatti
Come in diverse occasioni riportato da ilGiornale, il reddito di cittadinanza troppo spesso finisce nelle mani sbagliate. Ultima in ordine di tempo la scoperta di un totale di quasi un milione e mezzo di euro percepiti da un totale di 231 persone. Una truffa ai danni dello stato in piena regola, adoperando il reddito di cittadinanza come mezzo. Da sud a nord, 146 mila euro a Bologna rubati da immigrati rumeni. 337 casi scoperti a Lecce di persone che riscuotevano l'assegno per conto di familiari residenti all'estero da decenni. Stessa storia in Calabria dove la truffa ha riguardato ben 2 milioni e mezzo di euro e 500 persone coinvolte. Si parla di un totale di oltre 40 milioni di euro indebitamente percepiti solo nel 2021 (che deve ancora concludersi). Nelle parole delle destre urgono quindi revisioni delle modalità di concessione del reddito di cittadinanza. Prima di subito. Così Giorgia Meloni: "Fratelli d'Italia non ha mai votato questa follia targata M5s-Pd e continuerà a sostenere l'abolizione di questa misura insensata" - e a proposito del suo incontro con Draghi dice - "Ne abbiamo parlato. Chiediamo si possano mettere paletti e ribadito che i controlli vanno fatti prima di dare il reddito".