Luca Morisi pronto a spiegare, ma il ragazzo attacca: "Droga dello stupro da lui"

In arrivo il confronto tra l'ex social media manager delle Lega e il 20enne rumeno coinvolto nel caso. "A volte faccio l'escort e quella sera..."

É pronto a raccontare cosa è avvenuto la notte tra il 13 e il 14 agosto scorso Luca Morisi, l'ex gestore dei canali social del Carroccio ora indagato per cessione di droga. Dopo essere finito nell'occhio del ciclone, Morisi sta per dire la sua versione dei fatti. Cos'è accaduto quella sera a casa sua nella barchessa di Belfiore? Perché c'era della droga, per la precisione due grammi di cocaina e una boccetta di Ghb? É stato davvero l'ex social media manager di Matteo Salvini a portare la cosiddetta "droga dello stupro"? Mentre si attendono le dichiarazioni ufficiali di Morisi, si fa sempre più sentire la voce di uno dei due ragazzi, un 20enne di origine rumene, che ha attribuito tutta la responsabilità a Morisi.

Luca Morisi, il 20enne rumeno: "Quella notte mi ha distrutto la vita"

"C'è la piena disponibilità a chiarire tutti gli aspetti della vicenda", ha detto il legale dell'ex spin doctor della Lega Fabio Pinelli mentre però ha negato che sia stato il suo assistito a cedere la droga ai ragazzi quella sera di agosto. Parole, quelle dell'avvocato, che contrastano con la versione del 20enne rumeno. "Quella notte mi ha distrutto la vita, la droga dello stupro me l'ha data lui", ha sostenuto in un'intervista a Repubblica e al Corriere della Sera. Il giovane - che avrebbe già fatto ritorno nella sua patria -  ha poi raccontato anche altro.

Secondo quanto dichiarato, lui e l'amico sarebbero stati contattati da Luca Morisi tramite il web per partecipare a quella serata. In cambio un compenso pattuito di 4 mila euro. Compenso che però non sarebbe mai arrivato, stando alle parole del 20enne. "Sono un modello ma per necessità faccio anche l'escort", ha confessato. Di quella notte, "ho prove, foto e messaggi che dimostrano che tutto ciò che dico è la verità", ha continuato. "Ad un certo punto  mi sono sentito molto male a causa delle sostanze assunte, sono scappato dall'abitazione e ho chiamato i carabinieri".

Dall'altra parte invece il legale dell'ex gestore dei social leghisti ha continuato a ribadire la propria versione: "Quella boccetta non era roba sua". Il resto invece "è un fatto che attiene alla vita privata dell'interessato", ha ribadito Pinelli. Ora però sta a Luca Morisi fornire, in prima persona, la sua versione ufficiale dei fatti. Resta inoltre ancora da chiarire cosa ci fosse dentro quella famosa boccetta. Tra qualche giorno - fanno sapere gli inquirenti- arriverà l'esito delle analisi.