03 Agosto 2021
Sergio Mattarella (fonte foto Lapresse)
Inizia oggi, martedì 3 agosto 2021, il semestre bianco di Sergio Mattarella, ovvero gli ultimi sei mesi di mandato del Presidente della Repubblica. Scopriamo insieme cos'è, perché esiste e cosa succederà in questi ultimi mesi. Il Capo dello Stato si prepara a lasciare la sua carica.
Sergio Mattarella è stato eletto il 31 gennaio del 2015 e ha assunto il titolo di Presidente della Repubblica il successivo 3 febbraio. Da allora sono passati esattamente sei anni e mezzo. In tutto, il mandato di Mattarella dura 6 anni, quindi proprio oggi oggi, 3 agosto 2021, partono i suoi ultimi 6 mesi. Cosa succederà? Cosa comporta questo semestre bianco? La risposta è nell'articolo 88 della nostra Costituzione. "Il Presidente della Repubblica - si legge nell'articolo in questione - può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura".
Ma perché esiste il semestre bianco? Introdotto per la prima volta in Italia nel 1948, esso fu votato dall'Assemblea costituente per un motivo ben preciso: tutti avevano il timore di un possibile ritorno alla dittatura (dalla quale il nostro Paese era appena uscito con la fine della Seconda Guerra Mondiale). Fu proprio questa paura allora a portare alla decisione di proibire al Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere negli ultimi sei mesi del suo mandato. Mattarella dunque, in questo periodo, vedrà i suoi poteri ridotti. Fino al prossimo febbraio infatti il Capo dello Stato non potrà nemmeno indire elezioni anticipate. Quindi, qualora dovesse cadere il Governo, Mattarella non potrà scegliere di mandare gli italiani alle urne ma anzi, dovrà formarne un altro con i membri attuali del Parlamento.
Infine, il semestre bianco finirà tra 6 mesi, precisamente il 3 febbraio 2022, quando sarà già stato eletto il nuovo Presidente della Repubblica. Le votazioni avverranno infatti circa un mese prima e sarà il presidente della Camera a convocare il Parlamento e anche tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale. A votare potranno essere i cittadini italiani che avranno già compiuto cinquanta anni d’età e godranno di tutti i diritti civili e politici. Lo scrutinio sarà, come al solito, segreto.
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