Giustizia, Cartabia da Draghi: respinta norma pro Berlusconi e maggioranza spaccata
25 a 19 in commissione Giustizia. Forza Italia perde sull'abuso d’ufficio e sulla modifica della figura del pubblico ufficiale. Contro Pd, M5S, Leu e Italia viva
Continua a fare discutere la riforma della Giustizia voluta dalla Ministra Marta Cartabia. Un nuovo ostacolo sembra avere spaccato in due la maggioranza. Come ha riportato La Repubblica, la commissione Giustizia della Camera vota e blocca il tentativo di Forza Italia di far passare una norma per aggiustare i processi di Berlusconi. Contro si sono schierati in 25, Pd, M5S, Leu, Italia viva e Costa di Azione, mentre a favore tutti i 19 del centrodestra. Cartabia ora va da Draghi, per parlare della riforma prima della prova che avverrà in Aula nella giornata di venerdì 31 luglio.
Giustizia, Cartabia da Draghi: respinta norma pro Berlusconi
Sul tavolo del nuovo incontro tra Premier e Ministro ci sono ancora le modifiche alla riforma del processo penale sollecitate da M5S. In particolare, sempre come riporta La Repubblica, la norma che dovrebbe mettere in salvaguardia i processi di mafia e di terrorismo in modo da renderli "improcedibili". Che in pratica vuole dire che, per questi reati, il processo non avrebbe una scadenza temporale, ma potrà durare tutto il tempo che serve.
I M5s, infatti, non è un mistero, preferiscono la precedente riforma fatta da Alfonso Bonafede. Giuseppe Conte sa che, qualora i pentastellati dovessero uscire dal Governo, rischierebbero di sparire una volta per tutte, quindi prova a mediare. "In pochi giorni capiremo se le nostre richieste hanno trovato accoglimento o meno", dice. "È chiaro che una prospettiva di fiducia alla riforma senza alcune modifiche sarebbe per noi difficile".
"Ci sono margini di manovra ristrettissi - ha aggiunto Conte -. Ma io li sto sfruttando tutti e ce la sto mettendo tutta". "Sto chiedendo una serie di interventi, consapevole che la maggioranza è molto ampia ed esprime ben differenti sensibilità. Ma abbiamo tracciato delle linee e dei punti fermi, insieme, con una squadra di lavoro tecnica, a partire dai reati di mafia, terrorismo e corruzione", ha aggiunto l'ex Premier.
"L'attività per la rifondazione del M5S è a tempo pieno, anche per questo non ho corso per un seggio", ha detto ancora il capo politico in pectore del M5S il quale ha rimarcato anche come la "scuola di formazione sia determinante nel nuovo corso", assicurando che "ci saranno incontri periodici con voi delle varie commissioni" parlamentari. "Quando parlavo di una leadership forte non era per un interesse personale ma per il bene del movimento. C’è necessità di una leadership chiara e forte per interloquire con il governo e ottenere dei risultati", conclude Conte.