M5s, Alessandro Di Battista: "Ritorno per Conte? Assolutamente no"

L'ex Pentastellato ha dichiarato di avere "rispetto totale" per l'ex premier, "ma non ho lasciato per quello".

Dopo l'idea di Giuseppe Conte alla guida del M5s, è ventilata l'ipotesi di un rientro nei ranghi di molti disertori pentastellati, che hanno abbandonato il Movimento dopo il voto sul Governo targato Mario Draghi. Tra i nomi più sulla bocca di tutti c'è quello di Alessandro Di Battista: "Rispetto totale per Conte", dice. "Ma io ho lasciato il M5S non per l'assenza (in quel momento) di Conte. Ma per la presenza al governo con Draghi, PD, Berlusconi, Salvini, Bonino, Brunetta, Gelmini etc, etc".

M5s, Di Battista: "Ritorno per Conte?"

Alessandro Di Battista ha detto le parole sopra citate su Instagram, per rispondere a un follower che gli ha chiesto di far ritorno nel M5S, perché la presenza di Conte potrebbe essere 'una garanzia'. "No", ha risposto Di Battista, che ha "lasciato il Movimento per un altro motivo". Si sta riferendo ovviamente alleanza con i partiti che, secondo lui, hanno "rovinato l'Italia", cioè Pd e Forza Italia. Si è inoltre riferito alleanza con Renzi. "Matteo Renzi riceve soldi da un fondo saudita e adesso deve dimettersi, punto", aveva detto infatti in proposito dell'ex Premier qualche tempo prima.

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Mohammad Bin Salman "approvò l'operazione per catturare o uccidere il giornalista saudita Jamal Khashoggi". E ancora: "Il rapporto della Cia conferma ciò che tutti già sapevano, e che era già noto quando il senatore si recava in Arabia Saudita. L'ex premier è stato lì per lodare il principe anche durante la crisi politica che lui stesso ha provocato. Ma essendo tornato al governo, nessuno gli chiede le dimissioni, e solo in queste ore qualcuno sta cominciando a chiedergli conto di quanto accaduto".

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"La storia di Draghi", conclude l'ex grillino tornado sul tema del nuovo Governo, "antitetica ai principi del Movimento, la genesi e la composizione di questo governo fanno capire chiaramente come non fosse possibile entrare in questo esecutivo. Io sono rimasto alla linea del Movimento di un mese fa e non ho cambiato idea: loro sì. Potrebbero risponderle che stando dentro possono difendere meglio risultati come la riforma della prescrizione. E in questi giorni lo hanno anche dimostrato, no? Lo avrebbero potuto fare in modo più incisivo, astenendosi nel voto di fiducia e valutando ogni singolo provvedimento in Aula, senza doversi sedere accanto ai forzisti Brunetta, Gelmini e Carfagna".