M5s, espulsioni di chi ha votato no "congelate": la mossa (inutile) di Crimi

Oggi stesso", venerdì 19 febbraio, infatti, "si riuniranno per prendere una decisione" sulle espulsioni dei parlamentari, che hanno votato contro la fiducia

Il Movimento 5 stelle, e in particolare il capo politico Vito Crimi, ha deciso di "congelare" le espulsioni di chi, tra gli esponenti M5s, ha votato no alla fiducia al Governo Draghi. "Il comitato dei probiviri smentisce lo stand by delle espulsioni dei parlamentari" ha detto all'Adnkronos il comitato dei probiviri M5s. "Oggi stesso", venerdì 19 febbraio, infatti, "si riuniranno per prendere una decisione" sulle espulsioni dei parlamentari, che hanno votato contro la fiducia al governo Draghi, "anche alla luce del voto alla Camera".

M5s, espulsioni "congelate"

La sanzione è stata annunciata tramite un post su Facebook del capo politico Vito Crimi per i 15 senatori che ieri hanno votato in dissenso. La sua mossa era stata dettata dell'intenzione di non creare dei "martiri" prima del voto alla Camera. Crimi ha capito infatti che le espulsioni dei senatori dissidenti non sarebbe servita a essere da monito ai parlamentari. Al contrario, avrebbe attirato più simpatie tra i dissidenti stessi. 

Per questo la marcia indietro. Bisogna dire, però, che la mossa non è stata comunque funzionale allo scopo. Alla Camera, infatti, tra gli esponenti M5s, ci sono stati, tra astenuti, assenti e contrario, più "ribelli" di quelli che lo stesso capo politico aveva paventato alla vigilia.

Chi ha votato no

Alla Camera hanno votato no Corda, Sapia, Spessotto, Testamento, Volpi, Baroni, Cabras, Colletti, Costanzo, Forciniti, Giuliodori, Maniero, Russo, Sarli, Termini e Vallascas.

Si sono invece astenuti Paxia, Villarosa, Raduzzi e Sodano. Non hanno partecipato alla votazione Corneli, Ehm, Menga, Romaniello, Spadoni, Tucci, Di Lauro, Masi, Penna, Scutellà, Suriano, Zanichelli. Risultano in missione invece i deputati grillini Mammì e Vianello.