29 Gennaio 2021
Fonte: lapresse.it
Proseguono anche oggi, giovedì 28 gennaio, le consultazioni di tutte le forze politiche - di Governo e delle opposizioni - con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di cui daremo un resoconto in diretta. Sono iniziate intorno alle 10 di mattina, con il gruppo delle Autonomia che ha dato il via alla nuova fase. Le consultazione erano iniziate mercoledì 27 gennaio: era entrata da Mattarella la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Successivamente, alle 18, era poi stato il turno del Presidente della Camera Roberto Fico.
Gli ultimi a entrare per le consultazioni di venerdì 29 gennaio sono stati gli esponenti del Movimento 5 stelle. Il loro incontro era previsto per le 17. Sono entrati con qualche minuto d'anticipo mentre in un'altra sala la delegazione del Centrodestra si presentava davanti alle telecamere. Come previsto, il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato che il Centrodestra unito ritiene necessarie nuove elezioni.
A farsi carico di parlare ai giornalisti all'uscita da Mattarella è stato Vito Crimi. Prima ha citato un presunto messaggio di un Sindaco che gli avrebbe scritto nelle stesse ore: "C'è un'Italia che non capisce quello che sta succedendo, ma che vuole riportare". Crimi ha quindi detto: "La politica deve rispondere in modo adeguato. Le ragioni di questa crisi di Governo sono incomprensibili, anche per noi. Non l'abbiamo voluta, anzi avevamo fatto un passo indietro per fare in modo che il Paese ne faccia due in avanti". E ancora: "Il Movimento 5 stelle è pronto a fare la sua parte. Durante la consultazione con Mattarella abbiamo confermato la nostra disponibilità a un Governo politico con le forze di maggioranza che hanno condotto in quest'ultimo anno il Governo. Per noi l'unica persona in grado di presiedere questo Governo è Giuseppe Conte".
Sembra chiaro che Vito Crimi, dicendo di volere un Governo con "le forze che hanno Governato in quest'ultimo anno", è un'apertura a Renzi.
Il Centrodestra si è presentato alle consultazioni con il Capo dello Stato Sergio Mattarella intorno alle 16. Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia si sono presentati uniti. Giorgia Meloni sicuramente puterà alle elezioni, così come Salvini. Non così convinto Tajani, il quale sa che Forza Italia non ha più il peso che aveva due anni fa. Presenti nella delegazione, tra gli altri, anche Gelmini e Giovanni Toti.
"Diremo 'no' a un governo zoppo", aveva detto Giorgia Meloni, uscendo con le stampelle da Palazzo Montecitorio al termine del vertice di Centrodestra e prima di salire al Colle. Il primo (e unico) a parlare all'uscita da Mattarella è però stato Matteo Salvini: "Il valore aggiunto di essere una squadra è ben visibile. La nostra delegazione ha espresso la preoccupazione per come questo Governo, incapace e nato da un accordo di palazzo, sta gestendo le emergenze, quella sanitaria e quella economica". E ancora: "Abbiamo chiesto che si vada a nuove elezioni. Tutto il Centrodestra unito ha manifesto preoccupazione per un nuovo Governo con la stessa maggioranza, incapace di dialogare ed eventualmente retta da singoli voltagabbana".
La delegazione del Pd è entrata da Mattarella mentre Renzi stava ancora parlando con i giornalisti. Al termine del suo colloquio, Zingaretti si è rivolto ai giornalisti presenti dicendo: "Abbiamo indicato al Capo del Governo la nostra disponibilità di proseguire con il Premier Giuseppe Conte. Il Governo dovrà essere in grado di affrontare la grave emergenza pandemica e attuare un piano per il futuro dei giovani di questo Paese".
E ancora: "Dobbiamo approvare nuove riforme istituzionali, come la nuova legge elettorale. Il Pd ha dato la sua disponibilità per guidare il Paese verso la fine della crisi". A differenza di Matteo Renzi, il Nicola Zingaretti ha abbandonato la sala stampa senza concedersi ai giornalisti.
Il penultimo a entrare da Mattarella nella giornata di giovedì 28 gennaio, è stato Matteo Renzi, su cui è concentrata la maggior parte dell'attenzione mediatica. Il leader di Italia viva, accompagnato dalla sua coalizione, è arrivato intorno alle 17,17.
All'uscita da Mattarella, intorno alle 18, l'ex Premier ha dichiarato: "Abbiamo espresso al presidente della Repubblica preoccupazione per la crisi economica e sanitaria che vediamo. In queste settimane abbiamo assistito a uno spettacolo indegno. Noi abbiamo rinunciato alle poltrone, l'opposto di quello che abbiamo visto". E ancora: "Per noi la prima preoccupazione è il futuro del Paese. La politica deve preoccuparsi delle nove generazioni. Noi di questi temi stavamo parlando con l'ultima maggioranza. Non abbiamo avuto risposte. Per questo con grande coraggio abbiamo deciso di dimetterci". "Dopo la peste è arrivato il rinascimento. Dopo il Covid arriverà la ripartenza", ha proseguito Renzi. "Noi diamo la nostra possibilità per individuare le soluzione più opportune. Ci dichiariamo disponibili anche ad appoggiare un governo tecnico".
Su Conte ha dichiarato: "Prima si decide dove andare, poi si decide il mezzo, poi si decide con chi, e solo infine si decide con chi guida". Inoltre, "ricordatevi che non può esistere una maggioranza senza Italia viva".
Le consultazioni sono riprese, come da programma, intono alle 16.25, con la delegazione di Leu che è arrivata da Mattarella in leggero anticipo, per il rispetto delle norme anti Covid. Da questo fronte non erano attese particolari sorprese, con i capogruppo di Liberi e Uguali che dovrebbero confermare il loro appoggio al Governo Conte.
Il capogruppo Fornaro alla fine ha dichiarato: "Noi abbiamo espresso il nostro sostegno al Premier Giuseppe Conte, affinché si formi una nuova maggioranza responsabile". E ancora: "Se si mettono sul tavolo veti o veti sulle persone la crisi non si risolverà. Dobbiamo avere tutti un grande senso di responsabilità". Infine ha detto qualcosa che farà molto discutere: "Se si andasse a votare adesso, secondo le proiezioni, il centrodestra otterrebbe il 64% dei seggi, non lo possiamo permettere".
La mattinata di consultazioni si è conclusa con i nuovi componenti del gruppo appena nominato Maie-Europeisti. Bruno Tabacci, l'artefice del gruppo, ha dichiarato di essere "contrario alle elezioni", in quanto non porterebbero a un Governo "con un'ampia maggioranza", che invece è quello che "serve per il Paese". Dunque, "sì a un nuovo Governo con Conte". in seguito le parole dei "responsabili". Il senatore Merlo ha detto: "Conte è l'unica soluzione per andare avanti. Mentre De Falco: "Questo Governo è già pronto ad affrontare le sfide che ci attendono. Non possiamo perdere tempo".
Alle 10.48 avevano bussato alle porte del Quirinale i rappresentati del gruppo Misto. Tra loro Emma Bonino e Carlo Calenda. La loro consultazione con il Presidente Sergio Mattarella è durata circa 45 minuti.
Bonino, all'uscita da Mattarella, ha dichiarato: "Serve un Governo responsabile, che faccia un grande piano di vaccinazione. Quindi non sosterremo un nuovo Governo Conte. Azione e +Europa hanno dichiarato che non daranno sponda a un Governo all'insegna della continuità del Precedente". La Bonino ha attaccato anche il nuovo gruppo parlamentare nato per salvare il Governo: "Nati velocemente, con poco rispetto per il Capo dello Stato. Non sappiamo fino a che punto siano veramente europeisti".
Inoltre, mentre era incorso la seconda consultazione della giornata, sui molti giornali sono state riportate varie indiscrezione, tra cui la possibilità di un Governo di unità nazionale. Secondo alcune voci, potrebbero partecipare tutte le forze politiche tranne la Meloni, la quale, avendo tutto da guadagnare con nuove elezioni, potrebbe rimanere l'unica forza di opposizione. Si tratta però per il momento di indiscrezioni non confermate.
La nuove fase della consultazioni si era aperta con il gruppo delle Autonomie, entrato al Quirinale verso le 10 di giovedì mattina. Il gruppo è uscito verso le 10.40. I tre esponenti della delegazione, ai giornalisti della sala stampa, non si sono sbilanciati sulle sorti del Governo. Hanno al contrario dichiarato di sperare che qualsiasi nuovo Governo sia attento alle dinamiche delle Regioni dell'Arco alpino.
In ogni caso hanno però espresso una "preferenza per il Governo Conte" e hanno dichiarato di non volere un "Governo tecnico". "La soluzione Conte ter è quella che si presta meglio", ha detto la leader della delegazione Julia Unterberger. "Non possiamo cercare un'altra figura come Premier". Stessa posizione poi espressa nel corso della giornata da Loredana De Petris: "Non abbiamo veti su Renzi, anche se abbiamo sui di lui molti dubbi".
La prima a incontrare il Presidente della Repubblica è stata la Presidente del Senato Casellati, che, conservando il suo ruolo istituzionale, si è presentata da Mattarella per un confronto. C'è da verificare, infatti, se ci possa essere una maggioranza solida che possa sostenere un nuovo Governo, a prescindere da chi sia presieduto. Prima dell'incontro, durante le concitate fasi della ricerca di possibili sostenitori al Conte ter, la Casellati aveva informato in seduta al Senato che si era appena formato una nuova componente. Si tratta dei "costruttori", i quali avrebbero intenzione di sostenere Conte. Non si sa ancora però se basteranno solo loro.
La presidente del Senato ha terminato il colloquio intorno alle 17.26, ma come da tradizione non ha voluto presentarsi davanti alla telecamere e ha tirato dritto verso l'uscita.
Il presidente del parlamento Roberto Fico è arrivato invece da Mattarella intorno alle 17.55, anche lui dribblando le telecamere. Anche il suo colloquio è durato all'incirca 30 minuti. Fico, come la sua collega Casellati, è poi uscito senza concedersi alle domande dei giornalisti. Si è limitato a dire che "siamo al lavoro per il futuro del Paese", conservando quindi il suo riserbo istituzionale. Tra il primo incontro e il secondo di oggi, mercoledì 27 gennaio, stando ad alcune indiscrezioni, Mattarella avrebbe sentito il suo predecessore Giorgio Napolitano. Probabilmente ha voluto avere anche la sua opinione in merito a questa crisi di Governo, che è arrivata durante la più grave crisi dal secondo dopo guerra.
Le consultazioni del Presidente della Repubblica sono una procedura - che dovrebbe essere straordinaria ma che in Italia purtroppo è la regola - portata avanti per dal capo dello Stato italiano. L'obbiettivo delle consultazioni è quello di dare avvio all'iter procedurale di formazione di un nuovo esecutivo o, come nel caso in questione, per la risoluzione di una crisi di Governo che si conclude poi con un rimpasto.
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