cronaca
12 Dicembre 2025
Roma, 11 dic. (Adnkronos) - "Non è facile sintetizzare ciò che si può dire intorno al cattolicesimo politico, una tradizione complessa e stratificata”, ha affermato il professor Ortensio Zecchino, storico e politico italiano che, in occasione della XXII edizione del Premio 'Le Ragioni della nuova politica', celebrata a Roma nella sala Vanvitelli dell’Avvocatura generale dello Stato, ha esposto una riflessione sul tema: "L’impegno dei cattolici nella gestione della Res Publica".
Zecchino ha voluto offrire una prospettiva “di avvenire” più che una lettura del passato. “Il futuro non può consistere nell’idea di realizzare un nuovo partito cattolico: sarebbe un anacronismo”. Per il professore, la sfida odierna è dettata dalla rapidità dell’innovazione tecnologica, capace di sollevare interrogativi etici e antropologici sempre più pressanti. “La tecnica fa grandi progressi, ma ci pone anche molti interrogativi”, ha osservato. Da qui la necessità, per i cattolici, di farsi promotori di una convergenza più ampia: “Devono favorire un’unione tra tutti coloro che hanno una sensibilità spirituale e religiosa, con l’obiettivo di mantenere l’umano nella sua condizione di umanità”.
“Si parla di transumanesimo, postumanesimo. Noi vogliamo rimanere nell'umanesimo” ha detto Zecchino esprimendo con nettezza il suo orientamento: “Questo è il principale problema dei cattolici oggi”. Un ruolo che, secondo il professore, non va interpretato in chiave esclusiva: “Devono essere catalizzatori di forze, non da soli, non in modo esclusivo, ma promuovendo una comunanza di intenti”. Il suo intervento ha rappresentato uno dei momenti centrali della cerimonia, confermando il taglio culturale e civile che da oltre vent’anni caratterizza il Premio 'Le Ragioni della nuova politica'.
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