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06 Novembre 2025
Roma, 6 nov. (Adnkronos) - Dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, in programma a febbraio, alle imminenti Atp Finals di Torino con Jannik Sinner fino ai cinque stadi da scegliere come sede di Euro 2032 e alla Nazionale di Gattuso. Il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, ospite dell'Adnkronos, ha toccato tutti i temi di stringente attualità.
Ministro Abodi si avvicina a grandi passi l'inizio dei Giochi olimpici di Milano-Cortina che tornano in Italia a 20 anni da Torino
"A 92 giorni dai Giochi di Milano Cortina sia il cantiere organizzativo che i cantieri che riguardano le infrastrutture diventano sempre più sensibili. Il tempo scorre velocemente, e la passione, l’operosità, la collaborazione e la determinazione a rispettare le scadenze scandiscono la vita dei cantieri, sono tanti i sentimenti che in questo momento si concentrano con il pensiero che va al momento nel quale entreremo a San Siro e inizierà questa meravigliosa avventura che metterà l'Italia al centro del mondo. Ci sono ancora cose da fare e tanta voglia di arrivare pronti e lo saremo", ha spiegato il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, all'Adnkronos, sugli ormai imminenti Giochi sportivi Invernali di Milano-Cortina.
Quale eredità lasceranno?
"Io penso sempre a due tipi di eredità. Quella culturale, legata ai valori olimpici e alla promozione dello sport in tutte le sue forme, che alimenta la voglia di fare sport attraverso i grandi avvenimenti e le grandi prestazioni che ne accelerano il processo. Poi ci sono certamente i cantieri infrastrutturali che rimarranno a beneficio della comunità e saranno parte integrante dell'eredità dei Giochi, penso a Santa Giulia, il Pala Italia a Milano, penso allo Sliding Center, alla famosa pista di bob, skeleton e slittino a Cortina che sembrava fosse un sogno irraggiungibile, irrealizzabile, invece è già pronta grazie alla società Infrastrutture Milano Cortina che, sotto il coordinamento del Mit, si occupa del masterplan delle opere pubbliche collegate con i Giochi", ha sottolineato Abodi. Peraltro, Olimpiadi e Paralimpiadi sono una tappa di transito di un percorso che proseguirà anche dopo, sempre in chiave olimpica. Le Olimpiadi giovanili invernali del 2028 vanno esattamente in questa direzione, dedicate ad atleti e atleti di tutto il mondo, dai 15 ai 18 anni, e per noi saranno un impegno ancora più significativo anche per sostanziare la presenza dello sport a scuola, sia in termini di miglioramento delle infrastrutture sia di allargamento del programma didattico dedicato all'attività sportiva in tutte le sue forme", ha detto il ministro.
Di grande attualità anche i nomi dei portabandiera
"Il tema dei portabandiera è delicato e lo lascio al Presidente del Coni e alla Giunta. In tanti lo meritano, ci aiuta il fatto straordinario concesso dal Cio che avremo una doppia coppia di portabandiera a Milano e a Cortina e quindi questa opportunità agevolerà in qualche modo le scelte. E' chiaro che il portabandiera debba ancora di più essere l'emblema, essere un esempio, aver avuto un percorso cristallino", ha aggiunto Abodi. "Mi auguro che i nostri ragazzi facciano delle buone Olimpiadi e delle buone Paralimpiadi, confidando che conquistino tante medaglie, peraltro prodotte magistralmente dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, anche se non voglio avventurarmi in pronostici. Quello che auspico ancor di più è che da parte dei nostri azzurri ci siano comportamenti esemplari, ma di questo sono sicuro fin da ora perché comunque in generale i nostri atleti quando vestono la maglia azzurra lo fanno sempre nel migliore dei modi".
Le Olimpiadi invernali possono essere un trampolino per ripensare di ospitare i Giochi estivi?
"Olimpiadi estive in Italia? Roma 1960 è lontana, è un meraviglioso ricordo per chi l’ha vissuta che si combina anche con la prima edizione delle Paralimpiadi, viene ricordata come l'ultima edizione romantica. Adesso è arrivato il tempo, dopo le occasioni perdute per incapacità di comprendere il valore di questa opportunità, di immaginare un'altra sfida. L'Europa forse alla fine del prossimo decennio potrebbe aspirare ad avere una sua candidata vincente e l'Italia secondo me ha tutte le carte in regola", ha detto il ministro per lo sport e i giovani guardando al futuro.
Altro tema da non sottovalutare è quello legato alla riammissione degli atleti russi ed ucraini
"Atleti russi e bielorussi? C'è una visione differente tra i vari organi internazionali per la partecipazione o per la riammissione di questi atleti. Sicuramente si è manifestato in modo clamoroso con la posizione che ha preso il Comitato Internazionale Paralimpico (Ipc) che mi ha sorpreso anche perché la combinazione di Olimpiadi e Paralimpiadi è il frutto di un'idea di sport che cerca di unire sempre di più le sue anime. Questa scelta unilaterale del paralimpismo internazionale, non condivisa con il Cio, non è stata spiegata neanche troppo bene, è sembrata una fuga in avanti, della quale non si comprende il significato. Io penso che sussistano ancora le ragioni per le quali anche le squadre russe e bielorusse non vengano accolte ai Giochi, mentre credo sia molto opportuno, per il rispetto che è dovuto agli atleti e alle atlete, consentire loro una partecipazione individuale, senza inno, senza bandiera e senza maglia, e anche senza compromissioni con l’aggressione russa e bielorussa", ha proseguito Abodi all'Adnkronos in merito alla riammissione di atleti russi e bielorussi nelle competizioni internazionali.
La stessa Russia, passando al tema calcistico, ha lanciato la provocazione sugli Europei del 2032, proponendosi di sostituire l'Italia, visti i ritardi gli stadi, per organizzarli insieme alla Turchia
"Fa parte di una strategia per destabilizzare, delegittimare, screditare le Nazioni che stanno aiutando l’Ucraina a difendersi dall’aggressore. Ma, rispetto il tema specifico, è tutto assolutamente nelle nostre mani, il destino è a nostra disposizione. Saremo pronti nel momento in cui dovranno essere fatte le scelte e co-organizzeremo con la Turchia gli Europei 2032. A ottobre del 2026 ci saranno le cinque città con i cinque stadi o comunque le città con i cinque stadi perché Roma teoricamente potrebbe averne anche due", ha aggiunto Abodi.
Fondamentale quindi che ci sia un netto cambio di marcia sull'impiantistica sportiva
"Per quanto riguarda gli stadi cominciamo a vedere un'operazione di sistema. In questi ultimi trent'anni abbiamo visto singole iniziative di club volenterosi e intraprendenti, Juventus, Udinese e Atalanta, di amministrazioni collaborative. In ogni caso pochi, rispetto a un’esigenza diffusa. Ora iniziamo a vedere sette, otto, nove progetti che si stanno muovendo e che grazie al commissario Sessa avranno comunque una omogeneità nell'iter amministrativo, che sarà semplificato, efficacemente", ha detto il ministro per lo sport e i giovani in vista di Euro 2032. "Gli investimenti privati raggiungeranno circa 4 miliardi. Un passaggio molto importante è stato l’acquisto di Inter e Milan di San Siro, per costruire un nuovo e affascinante stadio, ma conforta il grande fermento che sta maturando un po' in tutta Italia. Nel prossimo anno ci auguriamo di assistere all’apertura di almeno altri 3-4 di cantieri, che si aggiungeranno a quelli di Firenze e Venezia, a dimostrazione della capacità che risponde anche all'esigenza di Euro 2032, ma non solo", ha spiegato Abodi.
Tutta Italia spera poi che la Nazionale si qualifichi per i prossimi Mondiali di calcio con Gattuso alla guida
"Gattuso mi piace perché sollecita secondo me aspetti caratteriali e di appartenenza che si devono necessariamente combinare, comunque, con il dato tecnico ma che diventano in alcuni momenti decisivi. Abbiamo una buona Nazionale, con qualche elemento di eccellenza, ma per competere al meglio sono necessari armonia, spirito di squadra e tensione emotiva, insieme all’onore di vestire la maglia azzurra. Bisogna uscire dal campo avendo dato tutto, avendo cercato di dare quel qualcosa in più che a certi livelli determina il risultato e Gattuso è l'uomo giusto per ottenere tutto questo", ha proseguito Abodi.
"Gattuso è l'uomo giusto per portare l'Italia al Mondiale. E' un sogno di tutti noi, salvo che per qualcuno che sembra quasi tifare contro. Noi invece abbiamo soltanto un grande amore: quello per la maglia azzurra, di tutte le discipline sportive, a partire dal calcio. Il Mondiale manca a noi adulti che siamo cresciuti con il piacere, la gioia, la passione dell’evento nel quale, comunque, abbiamo sempre cercato di ben figurare, riuscendo anche a far molto bene in tante occasioni. Vogliamo il Mondiale soprattutto per i nostri figli, i nostri nipoti, comunque per i più giovani, per i più piccoli che non hanno visto l’Italia in campo, anche perché l'ultima partecipazione nel 2012 ci ha visto entrare e uscire molto velocemente -ha detto il ministro-. C'è fiducia e non può essere altrimenti. Gattuso ha già dimostrato di saper sollecitare quella componente emotiva, psicologica, passionale, che è mancata negli ultimi anni. Io non credo che abbiamo dimenticato il modo con il quale si gioca a calcio. Dobbiamo trovare ulteriori motivazioni, ci vuole appunto questa capacità di guidare il gruppo che Gattuso possiede, quindi penso positivo".
Nei prossimi giorni prenderanno il via le Atp Finals di tennis a Torino, con Sinner che proverà a fare il bis per restare numero 1 al mondo e che si è detto orgoglioso di essere italiano
"Il fatto che abbia ribadito la sua italianità secondo me è un valore infinito. Jannik è nato in un luogo dove convivono delle sensibilità e delle culture differenti, quindi la sua dichiarazione secondo me va ancora più non soltanto apprezzata, ma valorizzata", ha aggiunto Abodi commentando l'intervista di Jannik Sinner a Sky nella quale si è dichiarato "orgoglioso di essere italiano". "La rinuncia alla Coppa Davis non l’ha presa a cuor leggero -sottolinea il ministro- ed è strettamente legata alla conoscenza del suo fisico, che dopo una stagione molto intensa anche psicologicamente, lo ha portato a decidere di fermarsi dopo le Finali Atp di Torino. Per restare ai massimi livelli, come noi tutti vogliamo che rimanga, deve fare un certo tipo di programmazione che quest'anno non comprende la Davis. Sono certo che tornerà il prossimo anno. Va accettata e compresa la sua scelta ed è importante che Jannik abbia parlato e spiegato i motivi".
Le Atp Finals resteranno a Torino o si sposteranno a Milano?
"Le Atp Finals saranno italiane fino al 2030 e questo è il dato più importante, così come sarà importante che si inizi il nuovo quinquennio a Torino, che si è meritata la conferma. Che si spostino a Milano più avanti è un tema che per ora passa in secondo piano. E' una scelta che farà poi la Federazione con l'Atp e noi potremo non solo assistere, ma dare il nostro supporto così come abbiamo già fatto soprattutto perché rimanessero italiane per altri cinque anni", ha sottolineato Abodi. "Torino e la regione Piemonte hanno meritato una continuità non solo come risarcimento delle prime due edizioni che sono state indubbiamente condizionate dal Covid, ma che comunque sono state ottimamente gestite dalla Federtennis -ha aggiunto il ministro- anche grazie alla collaborazione con Sport e Salute che ha dato un contributo molto importante per ottenere queste finali e poi per gestirle in questi anni, a supporto della Federazione".
Altro tema molto dibattuto è quello della sfida di campionato tra Milan e Como a Perth
"Auspico che oltre a restituire ai tifosi, il nostro primo pensiero, e il rateo dell'abbonamento, si possa far vedere questa partita in chiaro, a tutti. Mi appello alla disponibilità delle piattaforme, dei titolari dei diritti, ma soprattutto della Lega", ha affermato all'Adnkronos il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, in merito alla possibilità di giocare la gara di campionato Milan-Como a Perth, in Australia. "Ho ricevuto anche mail da italiani in Australia che sottolineavano la felicità di veder giocare una partita del nostro campionato a casa loro, dall'altra parte del mondo -aggiunge il ministro-. In ogni caso mi auguro che questa partita possa essere un’opportunità di promozione del sistema italiano all'estero, ma bisogna anche lavorare di più sul prodotto calcio e sugli stadi che ne rappresentano una parte".
Divieto di trasferta per alcune tifoserie motivato da ragioni di ordine e sicurezza pubblica?
"C'è un confronto nel rispetto dei ruoli con il ministro dell'Interno Piantedosi con il quale c'è perfetta sintonia. Da un lato io capisco che ci sia la necessità di contenere i rischi di scontri che peraltro sono sempre più esterni rispetto agli impianti sportivi. Si possono verificare in autostrada o in una stazione ferroviaria. Non è facile per il ministero dell'interno, per le questure, le prefetture rispondere a fatti che prima avvenivano dentro lo stadio o in prossimità. In ogni caso, io sono per la responsabilità individuale, chi sbaglia paga perché sono troppe le persone che vengono private della possibilità di partecipare a uno spettacolo solo perché c'è un manipolo di delinquenti che spesso poi diventano criminali o addirittura assassini, che condizionano il giudizio su intere tifoserie", ha concluso Abodi, in merito ai divieti imposti ad alcune tifoserie di seguire la propria squadra in trasferta. "Dentro lo stadio, in ogni caso, bisogna usare ancora di più la tecnologia, come il riconoscimento facciale che permette di tutelare i tifosi e individuare puntualmente i facinorosi, mettendoli in condizione di non nuocere alla moltitudine dei tifosi che vogliono andare allo stadio per divertirsi -ha aggiunto il ministro-. Lo ribadisco, sono per la responsabilità individuale però rispetto il lavoro del collega Piantedosi e di tutte le Forze dell’Ordine che sono certamente a conoscenza di elementi che noi ignoriamo e che non sempre sono comprensibili per noi".
Lotta alla pirateria sempre più efficace
"La pirateria è una delle facce dell'economia criminale, così come lo sono le scommesse illecite, fenomeni che vanno contrastati ogni giorno, come stiamo facendo. Iniziano, infatti, a vedersi dei segnali confortanti, ce lo dicono i dati perché aumentano gli ascolti che non sono soltanto un indicatore molto importante del fascino del campionato, ma sono il frutto anche delle attività di contrasto che stanno portando avanti, con grande efficacia, la Guardia di Finanza e la Polizia Postale", ha detto il ministro per lo sport e i giovani. "Sono il frutto anche di una norma che è stata voluta dal Parlamento con il pieno sostegno del Governo, che ha determinato un modello unico nel suo genere, tra i più efficaci a livello internazionale, sostanziato anche da una piattaforma tecnologica che è stata messa a disposizione dalla Lega di Serie A. Non solo interrompere il servizio illegale ma colpire anche il singolo acquirente del 'pezzotto' è un deterrente molto importante. Non sempre si ha la capacità di comprendere che quei soldi che ti consentono di vedere la partita illegalmente, alimentano in realtà un'economia che poi reinveste in ulteriori attività criminali come droga, armi e quant'altro", ha sottolineato il ministro.
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