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politica

Violenza su donne: Mollicone, 'governo Meloni in prima fila per contrasto e prevenzione'

05 Novembre 2025

Roma, 5 nov. (Adnkronos) - "È una costante, una tragedia ordinaria che ci chiede risposte straordinarie. La battaglia contro la violenza di genere non è sola materia di diritto penale, ma coinvolge salute, educazione, cultura. Per questo, questo convegno offre uno sguardo multidisciplinare essenziale. Il cinema, il teatro, la letteratura, l'arte: la cultura è la lente attraverso cui la società comprende se stessa e rifiuta la violenza. Il cortometraggio "Tu non sei sola", che sarà proiettato oggi, ne è la prova. Ringrazio il collega Cangiano per l’organizzazione. Lo ribadiremo anche il 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, con iniziative istituzionali". "Voglio sottolineare, poi, l’emergenza che riguarda i portali web e i social che pubblicano foto rubate, immagini manipolate e contenuti di revenge porn. È una nuova forma di violenza, digitale, capillare, devastante quanto quella fisica. La Commissione è vigile su questo fronte. Voglio rivolgere un ringraziamento a Martina Semenzato per il suo impegno determinato in questa battaglia, proprio mentre oggi le giornaliste italiane manifestano a Roma per denunciare questo fenomeno". Così il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone, intervenendo al convegno 'Violenza di genere: strategie di prevenzione tra salute, educazione e sport' alla Camera.

“Il Governo Meloni - prosegue - ha scelto di stanziare una somma complessiva di 80,2 milioni di euro, frutto di incrementi deliberati e stanziamenti nelle successive leggi di bilancio, con un contributo trasversale. In parte è già stato ricordato, ma lo voglio ribadire ancora una volta: quaranta milioni di euro al funzionamento dei centri anti-violenza e delle case rifugio, quindici milioni per le altre azioni a titolarità regionale, di cui nove messi direttamente dal dipartimento per le Pari Opportunità, cinque milioni per la realizzazione di nuovi centri anti-violenza, venti milioni per la realizzazione e l'acquisto di immobili da adibire a case rifugio, duecentomila euro, anch'essi dal Dipartimento per le Pari Opportunità, per il potenziamento della rete territoriale anti-violenza a Caivano, come previsto dal decreto Caivano, un modello di intervento dello Stato nelle aree più in difficoltà. Ma le risorse economiche, per quanto importanti, non bastano".

"Il Governo ha agito anche sul piano normativo con provvedimenti fondamentali. Oltre al Reato di Femminicidio, penso all'audizione obbligatoria della persona offesa da parte del pubblico ministero, una responsabilità personale non delegabile, nei casi di codice rosso, o agli obblighi informativi specifici in favore dei prossimi congiunti della vittima di femminicidio. Penso alle misure cautelari stringenti, o al diritto delle vittime di essere avvisate dell'uscita dal carcere dell'autore condannato in caso di misure premiali. Piccoli passi in avanti non solo per la prevenzione, ma importanti innovazioni capillari per rendere la violenza di genere più gestibile dopo il fatto". "Quando una donna viene uccisa, quando una ragazza è violentata, quando una bambina ascolta urla in casa, la democrazia è assente. Non vogliamo e non possiamo permetterlo. Queste misure del Governo Meloni lo testimonia e questo convegno, in tutta la sua ricchezza multidisciplinare, ne è un’ulteriore prova. La violenza di genere è il fallimento di una comunità. Non possiamo più tollerarlo", conclude.

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