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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

politica

Ranucci: Balboni (FdI), 'governo Meloni difende libertà di stampa e dei cittadini'

22 Ottobre 2025

Roma, 22 ott. (Adnkronos) - "Nel ringraziare il ministro Piantedosi per la sua informativa esprimo la piena solidarietà a Sigfrido Ranucci per il vile attentato che ha subito, di chiaro stampo mafioso. Un attentato contro la libertà di stampa, contro l’articolo 21 della Costituzione e quindi contro la Repubblica. Il governo Meloni difende sempre la libertà di espressione. Mi rammarico perciò del fatto che qualcuno abbia voluto mettere in relazione questo vile attentato con il governo dicendo che con la destra al governo è a rischio la libertà. E quindi mi chiedo: quali sono le libertà in pericolo rispetto all’attività del governo Meloni?". Così in aula il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, responsabile nazionale del dipartimento Legalità e Sicurezza del partito e presidente della commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama.

"E’ forse in pericolo - prosegue - la libertà di definire cortigiana la premier o di ritenerla complice di un genocidio? E’ forse in pericolo la libertà di esaltare con uno striscione il 7 ottobre e Hamas, mentre nessuno dei pur numerosi esponenti del Centrosinistra presenti avesse nulla da eccepire? O quella di esprimere nostalgia per le Brigate Rosse come ha fatto un candidato di Avs in Calabria o di rammaricarsi che Hitler non abbia potuto finire il lavoro, come ha detto un altro aspirante candidato in Campania? O di dire che la senatrice Segre non è lucida e sbeffeggiare un sindaco perché chiede la liberazione degli ostaggi? O è quella di bloccare strade, porti e aeroporti, incendiare cassonetti e auto sfasciare vetrine?".

"Questa non è libertà, ma la sua negazione. E anche sulle querele temerarie, sarà un giudice terzo e imparziale a stabilire quali lo sono e quali no, ma pretendere che vengano ritirate significa dimenticare l’articolo 24 della nostra Costituzione, che riconosce il diritto di tutti di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti compreso quello al proprio buon nome e alla reputazione", conclude.

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